Ora che la canizie
aggredisce impietosa
la mia matura esteriorità,
ti ricordo con nostalgia,
profonda e piacevole,
insegnante di letteratura
dei remoti anni di scuola.
Ricordo la tua figura,
austera ma amicale,
inguainata in un sobrio
doppiopetto sartoriale
Ricordo la gestualità garbata
con cui accompagnavi
l'oratoria erudita delle tue lezioni.
Mi sovvengono,ancora intense,
le tue parole, protese
alla ricerca di un linguaggio
diverso, anticonformista.
Così, tra quei banchi malconci,
dopo la lezione di trigonometria,
spezzavi gli schematismi
severi della matematica,
aprendo all'attenzione
i sentieri seducenti
della cultura letteraria.
Senza cattedratica retorica,
ci spronavi all'impegno
per la conoscenza,
affermando che:
LA CULTURA E' UNA,
ED INDIVISIBILE.
Noi,allontanandoci
dalle bizzarrie giovanili,
seguivamo con solennità spontanea,
le espressioni disinibite
della tua vasta sapienza
Professore Milazzo,
preso dalla valida memoria
del tempo lontanissimo della scuola,
mi piace dirti ancora: grazie!
Grazie d'avere orientato
con il chiarore libertario
della tua cultura,
l'umanità dei tuoi allievi!
1 commento:
E' bello ricordare i buoni maestri, che hanno saputo dare ai propri allievi il chiarore di una valida istruzione. Un amarcord degno di lode! I raduni che attualizzano, nella memoria, i momenti dell'età studentesca, sono piacevolmente emozionanti. Ciao Attilio -. Silvana da Catania
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