lunedì 24 febbraio 2014

Governo Renzi: una sfida difficile che induce all'ottimismo.(Attilio Fiore)

Metabolizzata ogni perplessità sulle modalità che hanno determinato il passaggio da Letta a Renzi alla guida del governo, la nascita  del nuovo esecutivo(16 ministri: 8 donne, 8 uomini) è da salutare con ottimismo.
Si è messo in moto un meccanismo che parte da un accordo sulle riforme stipulato tra PD e FI. Inoltre  non può essere ignorata la circostanza che il Paese ha bisogno urgente di una forte accelerazione sul fronte della ripresa economica. Matteo Renzi possiede le qualità, politiche e caratteriali, per imporre all'azione del governo quel decisionismo rapido, che, purtroppo, non era riscontrabile tra le corde allentate del governo precedente.Renzi ha dichiarato che sulla sua sfida, avente l'obiettivo di portare la nostra economia ai livelli di sicurezza, vuole metterci la faccia. Il giovane segretario del PD si esprime in modo schietto e senza il linguaggio affettato del politichese. D'altronde è arcinoto che per oltrepassare il guado e portare il Paese fuori dalla crisi, occorre mettere mano senza esitazione al cambiamento riformistico.I tempi del cambiamento devono essere solleciti e privi di soluzioni compromissorie.Se si traccheggia per accontentare il potere del conservatorismo categoriale, si fa il classico buco nell'acqua. Renzi deve abbattere ogni tipo di resistenza alle innovazioni, e procedere dritto verso la ristrutturazione degli impianti obsoleti della burocrazia pubblica.E' necessario, in proposito, ridimensionare l'eccessivo numero delle figure apicali degli apparati. A cui, peraltro, vanno ridotti, in modo cogente, gli eccessivi importi retributivi ( in molti casi, alle retribuzioni s'aggiungono lauti compensi derivanti da consulenze ed incarichi vari)..
Destatalizzare alcune funzioni, che in atto sono a carico della spesa pubblica, farebbe molto bene al bilanci dello stato. .
Vanno realizzate con tempestività le riforme legate all'art 5 (attuato dal titolo V) della costituzione, per evitare il persistere di disfunzioni e di uno spropositato impegno erariale in materia di decentramento amministrativo. La collettività dalle strutture pubbliche rivendica  servizi che abbiano efficienza e rapida efficacia esecutiva.
La fiscalità deve colpire in modo immediato ogni fenomeno evasivo, concedendo , parallelamente,. benefici, sul versante della tassazione, alle attività imprenditoriali che creano occupazione e formazione.
Le attività bancarie devono privilegiare l'impegno creditizio a favore della crescita produttiva  e dei giovani che chiedono di essere aiutati per l'inserimento nel mondo imprenditoriale o per l'acquisto della prima casa . Ma il problema dei problemi sta  nella difficoltà  di dare ai giovani la prospettiva di un sicuro avvenire lavorativo. I tassi di disoccupazione sono smisuratamente elevati!
I costi assolutamente iperbolici della politica vanno riportati a misure decenti, abolendo ogni forma di finanziamento pubblico.
Renzi ha l'obbligo istituzionale e politico di misurarsi con le predette problematiche,dando prova di saperci fare.
Il nuovo premier abbia il coraggio di sottrarre la politica economica del Paese, alle logiche egemoniche della Merkel, ponendo in via pregiudiziale, nei rapporti con l'UE, una condizione di rifiuto rispetto alle misure restrittive imposte dalle istituzioni europee. Ciò per dare, attraverso apposite iniziative governative, concrete possibilità alle nostre imprese di crescere e di portare il pil a valori nettamente positivi; avviandosi così una fase virtuosa che avrebbe riflessi riduttivi sul debito pubblico, che ha assunto dimensioni da record.
Se la terapia renziana dovesse rivelarsi inefficace, sarebbe inevitabile il ricorso alle elezioni con la grave conseguenza di una probabile deriva  "greca"!.
In tale contesto  il  NCD di Alfano deve essere meno pretenzioso, consapevole - peraltro - dei propri limiti a livello di consenso elettorale. Alfano sia un collaboratore attivo e non conflittuale nei confronti del premier Renzi. Non è tempo di pastoie polemiche e litigiose. Il Paese è impantanato nella recessione. L'emergenza diventa sempre più drammatica.
Questo governo,guidato dal pragmatico Renzi, se ha la capacità dirompente di sganciarsi dalle arretratezze culturali della politica vetusta e conservatrice, può dare all'Italia la spinta giusta per superare la crisi e puntare concretamente allo sviluppo..

1 commento:

Anonimo ha detto...

L'autore dell'articolo è certamente un seguace del renzismo. Occorre andasre cauti nel professare ottimismo nei confronti di questo governo. Renzi incontrerà parecchi ostacolli. L'impresa è ardua. Il popolo è stanco di promesse non mantenute. La crisi dipende principalmente da un'Europa troppo legata agli interessi del potere finanziario. Renzi con la sua grinta givanile, ce la fara? - Un saluto all'autore, che si esprime con una scrittura brillante. Elisa66 - Pistoia