martedì 25 febbraio 2014

Barlume (Attilio Fiore)

Negli assoli
di questa astenia,
una sagoma senz'anima
s'aggrappa al mio petto
struggendomi con passione

E' un male seducente
che mi soggioga e mi prostra
al suo incanto tenero
e possessivo, ad un tempo.
.
La paura è voluttuosa
nell'intrigo che m'incatena
al magnetismo di tramonti immoti,
di opacità diffuse.

I pensieri tentano di farsi parole.
Ma non c'è estro tra le valli
dove prevale l'eco
di lontani e vicini naufragi.

Barlume rimani,
non abbandonarmi alle insidie
oscure dell'ignoto!.
Barlume, allarga il chiarore!:
Squarcia di pulsioni solari,
le nebbie del cuore!

1 commento:

Anonimo ha detto...

Come al solito, il tema che affronta Attilio è il rapporto tra l'uomo e la condizione dell'essere. Quando questa condizione perde il rapporto con un concreto riferimento d'amore, subentra il sogno con le sue confuse allegorie- Ma c'è sempre un barlume che può dare alla realtà una speranza di luce per trovare la fiducia e la serenità. Un bacio.. Federica - Napoli