E' ridotto uno straccio
il tuo volto:
ieri di bambina:
oggi di donna,
anzi di donnaccia.
I tuoi occhi non hanno più
l'azzurro
del tempo in cui donavi
i sospiri dell'amore
al vento lieve
della primavera.
Quell'azzurro
s'è sbiadito nei tuoi occhi
che non sanno più sorridere.
Il cielo non t'offre più
arcobaleni,
ora che la tua vita
sa di nenie;
ora che il velo dei tormenti
avvolge la felicità uccisa.
Le tue albe radiose,
tramonti tetri sono diventate!
Le tue primavere fiorite,
inverni gelidi sono diventate!
E' un inferno la tua esistenza
di oggi!.
Un inferno di spazi fetidi
dove vendi il piacere
a chi ne fa richiesta.
Sono inferni le tue lacrime
che sgorgano
dal cuore affondato nel fango!
Il fango
che l'umanità ti dà in cambio
della tua miseria!
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