venerdì 28 febbraio 2014

L'alluvione (Attilio Fiore)

Nella terra percossa
dall'alluvione,
si riapre la piaga antica
della colpa e dell'abuso.
Nel fango sprofonda
un carico di morte.
erano vite, forze e storie.
Adesso è solo terrore
e devastazione,
mentre l'uomo sconfitto
si prostra e geme.
L'arroganza si fa dolore,
lo squilibrio con la natura,
disfatta.
Sulle falde assaltate
dal cemento,
la furia delle acque
inonda con ferocia
le bieche certezze
delle ingegnerie insolenti.
Le macerie orrende
scorrono nel pantano:
e segnano un'altra tragedia
dell'uomo-contro!
Domani?
Domani chissà
se ci sarà un arcobaleno
su questi orrori!


giovedì 27 febbraio 2014

Auguri, Renzi!

Con l'avvento di Renzi alla guida del PD, ma,soprattutto, con l'avvento di Renzi alla guida di un governo giovane e disposto al cambiamento, si può affermare che il cosiddetto fattore K nel più grande partito della sinistra italiana, sia del tutto tramontato.I cespuglietti della nostalgia postcomunista,rappresentati da Cuperlo, Civati e Fassina,  sono da ascrivere ai format della geologia jurassica della sinistra ideologica. Ciò senza offesa per le minoranze del pd. Minoranze rispettabilissime per coerenza e dignità politica. Renzi,in sostanza, ha rottamato un certo modo antiquato di concepire la  sinistra, creando spazi per nuovi consensi plurali, e superando steccati teoretici, cari ad un elitario intellettualismo costituito da attempati (non solo anagraficamente) professori, scrittori,cineasti, giornalisti ecc.. I quali hanno toccato l'apice delle rispettive carriere, nel vecchio PCI. Renzi ha drasticamente rotto il cordone ombelicale  che legava parte del PD al massimalismo ideologico,basato, più o meno occultamente, sulle pregiudiziali classiste e frontiste. Il PD adesso è un partito aperto alla gente, senza vincoli di militanza culturale. Questo dato fortemente innovativo e laico della nuova sinistra, segnerà, d'altra parte, l'esaurimento definitivo della destra berlusconiana. Che ha fallito ogni obiettivo, anteponendo, sistematicamente, gli interessi del leader assoluto e padronale, alla prospettiva di un cambiamento riformatore del Paese.Renzi, con il suo senso del fare, ha sbaragliato i vecchi e stantii canoni della politica vetusta e conservatrice del sinistrismo, vincendo in modo plebiscitario le primarie, avviando l'iter delle riforme istituzionali,a partire dalla legge elettorale, e, sostenuto dal partito, rimuovendo dal governo del paese la lentocrazia impersonata da un incerto presidente del consiglio, come Letta. A cui, peraltro, va attribuito un encomio per la sua ineccepibile serietà. Una serietà però non accompagnata dalla necessaria grinta decisionale.Il governo Renzi  è una risorsa politica che va utilizzata al meglio, affinchè possa produrre effetti rapidi sul fronte delle riforme strutturali. L'Italia deve liberarsi dal macigno di una gravissima crisi, facendo leva su una politica creativa, che rompa con  i tabù di una finanza pavida e conservatrice, dominata dalle imposizioni che vengono dall'UE. Con Renzi la sinistra riformista si assume l'onere di dare una svolta reale alla nostra economia.La svolta è fattibile, rinunciando agli stereotipi delle ipertassazioni legate al limite invalicabile del 3% di disavanzo.
La moderna sinistra liberale non può aderire al progetto economico europeista, finalizzato fideisticamente alle restrizioni, a scapito della produzione e della occupazione!
In democrazia è ammesso il dissenso, anzi il dissenso è un elemento positivo di stimolo. Ma non può essere considerata utile la politica turpiloquente di Grillo e quella di coloro che vogliono creare squilibri e sbandamenti in un sistema già fragile e molto dissestato. La gente ha bisogno di soluzioni per i problemi drammatici legati alla recessione.
I politici che, pregiudizialmente, contestano il governo guidato da Renzi, siano meno avventati nelle loro previsioni "apocalittiche". Stiano, semmai vigili, nell'accertare la validità dell'azione di governo rispetto ai punti programmatici riguardanti le emergenze dell'economia e del lavoro.
Auguri Renzi!

mercoledì 26 febbraio 2014

Bizzarre allegorie (Attilio Fiore)

Lontana è l'isola
delle goliardie e delle
giovanili gaiezze.
Ancora sento però
quel tempo  sfiorarmi
il cuore e la mente.

Sovente,quindi, il pensiero
sosta  nei richiami
piacevoli della memoria.
Ma,nelle ciniche alchimie
del presente, prevalgono
le delusioni e le amarezze
delle false amicizie..

C'è sempre, comunque,
una nuova storia
che scioglie le stanchezze.
Mentre le ansie defluiscono
nei ritmi di una rapsodia
totale ed incitante.
Spazia,così, il cuore rallegrato
nelle allegorie bizzarre
del suono orchestrale,
tessendo fiduciosi vigori.

.

martedì 25 febbraio 2014

Barlume (Attilio Fiore)

Negli assoli
di questa astenia,
una sagoma senz'anima
s'aggrappa al mio petto
struggendomi con passione

E' un male seducente
che mi soggioga e mi prostra
al suo incanto tenero
e possessivo, ad un tempo.
.
La paura è voluttuosa
nell'intrigo che m'incatena
al magnetismo di tramonti immoti,
di opacità diffuse.

I pensieri tentano di farsi parole.
Ma non c'è estro tra le valli
dove prevale l'eco
di lontani e vicini naufragi.

Barlume rimani,
non abbandonarmi alle insidie
oscure dell'ignoto!.
Barlume, allarga il chiarore!:
Squarcia di pulsioni solari,
le nebbie del cuore!

lunedì 24 febbraio 2014

Governo Renzi: una sfida difficile che induce all'ottimismo.(Attilio Fiore)

Metabolizzata ogni perplessità sulle modalità che hanno determinato il passaggio da Letta a Renzi alla guida del governo, la nascita  del nuovo esecutivo(16 ministri: 8 donne, 8 uomini) è da salutare con ottimismo.
Si è messo in moto un meccanismo che parte da un accordo sulle riforme stipulato tra PD e FI. Inoltre  non può essere ignorata la circostanza che il Paese ha bisogno urgente di una forte accelerazione sul fronte della ripresa economica. Matteo Renzi possiede le qualità, politiche e caratteriali, per imporre all'azione del governo quel decisionismo rapido, che, purtroppo, non era riscontrabile tra le corde allentate del governo precedente.Renzi ha dichiarato che sulla sua sfida, avente l'obiettivo di portare la nostra economia ai livelli di sicurezza, vuole metterci la faccia. Il giovane segretario del PD si esprime in modo schietto e senza il linguaggio affettato del politichese. D'altronde è arcinoto che per oltrepassare il guado e portare il Paese fuori dalla crisi, occorre mettere mano senza esitazione al cambiamento riformistico.I tempi del cambiamento devono essere solleciti e privi di soluzioni compromissorie.Se si traccheggia per accontentare il potere del conservatorismo categoriale, si fa il classico buco nell'acqua. Renzi deve abbattere ogni tipo di resistenza alle innovazioni, e procedere dritto verso la ristrutturazione degli impianti obsoleti della burocrazia pubblica.E' necessario, in proposito, ridimensionare l'eccessivo numero delle figure apicali degli apparati. A cui, peraltro, vanno ridotti, in modo cogente, gli eccessivi importi retributivi ( in molti casi, alle retribuzioni s'aggiungono lauti compensi derivanti da consulenze ed incarichi vari)..
Destatalizzare alcune funzioni, che in atto sono a carico della spesa pubblica, farebbe molto bene al bilanci dello stato. .
Vanno realizzate con tempestività le riforme legate all'art 5 (attuato dal titolo V) della costituzione, per evitare il persistere di disfunzioni e di uno spropositato impegno erariale in materia di decentramento amministrativo. La collettività dalle strutture pubbliche rivendica  servizi che abbiano efficienza e rapida efficacia esecutiva.
La fiscalità deve colpire in modo immediato ogni fenomeno evasivo, concedendo , parallelamente,. benefici, sul versante della tassazione, alle attività imprenditoriali che creano occupazione e formazione.
Le attività bancarie devono privilegiare l'impegno creditizio a favore della crescita produttiva  e dei giovani che chiedono di essere aiutati per l'inserimento nel mondo imprenditoriale o per l'acquisto della prima casa . Ma il problema dei problemi sta  nella difficoltà  di dare ai giovani la prospettiva di un sicuro avvenire lavorativo. I tassi di disoccupazione sono smisuratamente elevati!
I costi assolutamente iperbolici della politica vanno riportati a misure decenti, abolendo ogni forma di finanziamento pubblico.
Renzi ha l'obbligo istituzionale e politico di misurarsi con le predette problematiche,dando prova di saperci fare.
Il nuovo premier abbia il coraggio di sottrarre la politica economica del Paese, alle logiche egemoniche della Merkel, ponendo in via pregiudiziale, nei rapporti con l'UE, una condizione di rifiuto rispetto alle misure restrittive imposte dalle istituzioni europee. Ciò per dare, attraverso apposite iniziative governative, concrete possibilità alle nostre imprese di crescere e di portare il pil a valori nettamente positivi; avviandosi così una fase virtuosa che avrebbe riflessi riduttivi sul debito pubblico, che ha assunto dimensioni da record.
Se la terapia renziana dovesse rivelarsi inefficace, sarebbe inevitabile il ricorso alle elezioni con la grave conseguenza di una probabile deriva  "greca"!.
In tale contesto  il  NCD di Alfano deve essere meno pretenzioso, consapevole - peraltro - dei propri limiti a livello di consenso elettorale. Alfano sia un collaboratore attivo e non conflittuale nei confronti del premier Renzi. Non è tempo di pastoie polemiche e litigiose. Il Paese è impantanato nella recessione. L'emergenza diventa sempre più drammatica.
Questo governo,guidato dal pragmatico Renzi, se ha la capacità dirompente di sganciarsi dalle arretratezze culturali della politica vetusta e conservatrice, può dare all'Italia la spinta giusta per superare la crisi e puntare concretamente allo sviluppo..

giovedì 20 febbraio 2014

Ricominciare (Attilio Fiore)

Cadere
e poi rialzarsi,
senza tristezze,
nè imprecazioni.
Avere nell'anima
la voglia forte
di ricominciare.
Vivere gli stimoli
di una storia
nuova, diversa
Sentirsi addosso
l'arrembante risveglio
dei bioritmi.

Nella reinvenzione
esistenziale,
la fantasia sbrigliata
si coniuga con il gagliardo
auspicio della rinascita. .
Lontani sono i rumori
del passato!
Rivivere è dimenticare
il male!
Il cuore, privo di affanni,
s'avvia leggero verso
i giorni che verranno..







martedì 18 febbraio 2014

Coraggio laico (Attilio Fiore)

Si riaccendono i colori
all'orizzonte
e le oscurità si cancellano
nelle armonie spaziali
del cielo terso.

Volano,tra pianeti
e costellazioni,
i limpidi ardimenti
che ancora mi ritrovo,
dopo l'urlare orrido
delle tempeste.

Sono ancora forti
le mie mani, mosse
da muscoli e tendini,
su cui domina il prodigio
della ragione

Saprò uscire
dagli anfratti del dubbio,
e brandire il coraggio laico
che sento dentro le
mie lucide agitazioni.

E' questa la sfida che incita
il cuore a non arrendersi!





Primo amore (Attilio Fiore)

Le tue parole
come erano dolci
e filtranti,quando
piano esploravano
il mio cuore timido
ed impulsivo!

Mentre sussurravi,
i nostri occhi si univano
in un'assonanza
trepida e sensuale.
C'è ancora molto di te
tra le corde allentate
delle mie pulsioni!

Oggi,
che sono pervaso
dalle nostalgie
e dalle assenze,
quel tuo viso intatto
di gioventù e di candore
dirada la tristezza
e offre all'umore
freschezze vitali.

Sento, così, dissiparsi
le nubi delle astenie
con i ricordi audaci
del primo grande amore.

 

Gli inferni (Attilio Fiore - poesia giovanile)

E' ridotto uno straccio
il tuo volto:
ieri di bambina:
oggi di donna,
anzi di donnaccia.
I tuoi occhi non hanno più
l'azzurro
del tempo in cui donavi
i sospiri dell'amore
al vento lieve
della primavera.
Quell'azzurro
s'è sbiadito nei tuoi occhi
che non sanno più sorridere.
Il cielo non t'offre più
arcobaleni,
ora che la tua vita
sa di nenie;
ora che il velo dei tormenti
avvolge la felicità uccisa.
Le tue albe radiose,
tramonti tetri sono diventate!
Le tue primavere fiorite,
inverni gelidi sono diventate!
E' un inferno la tua esistenza
di oggi!.
Un inferno di spazi fetidi
dove vendi il piacere
a chi ne fa richiesta.
Sono inferni le tue lacrime
che sgorgano
dal cuore affondato nel fango!
Il fango
che l'umanità ti dà in cambio
della tua miseria!







domenica 16 febbraio 2014

Liete emozioni (Attilio Fiore)

Sei luna
che splende candida,
squarciando lietamente
le ombre della solitudine

Sei rosa
fresca del mattino,
che s'apre ammiccante
al tremore sommesso
del cuore innamorato


Sei pelle
soffice da accarezzare.
Sei bocca
timida da baciare.
Sei favola
nuova da raccontare.
Sei piacere
dolcissimo da gustare.
Sei suono
d'arpa da sentire.
Sei allegria,
tanta allegria
per la vita.mia..
...
....

sabato 15 febbraio 2014

L'attesa (Attilio Fiore)

Attendo.
ero sicuro di trovarti
e parlare un pò di noi.
Darti un'emozione
e poi andare via;
o, chissà, restare insieme
fino a tardi.

Ancora non ci sei,
ma il tuo volto è qui,
tra queste pareti,
che aleggia intorno.
Si posa radioso
sui mobili,
sulle tantissime rose
che ho portato per te.
Si posa sulle mie mani
smaniose di :accarezzarti,
su quest'attesa piena
di sentimenti e di passione

Fra poco,
ne sono certo, si accenderà
di te, questa stanza.
E l'attesa finirà
negli entusiasmi fervidi
del nostro amore gaio...


Giocosità fonetiche (Attilio Fiore, poesia giocosa dell'età imberbe)

Nel cielo stellato
la luna non splende.
S'è spento di colpo
il globo ammaliante.
Perchè non riappari
romantico astro?
Non vedi che i baci
d'amanti, nascosti
fra gli alti e frondosi
alberi mesti,
non s'odono più?
Luna, suvvia
facci sognare!
Il febeo pensare
dei vati
non deve finire!
Torna nel cielo
faro d'argento
guarisci gli amori
dal turbamento!

Ricordando Hiroshima (Attilio Fiore, 1978)

Hiroshima sei un ricordo
perduto sulle fredde facce
dei cadaveri abbandonati
alla morte impietosa delle guerre.
Passano le stagioni e le storie
sul tuo martirio immane.
E l'odio resta cruento
negli occhi di caino.
Altro sangue viene versato
nel calice del carnefice.
Da Erode ad oggi,
il tempo scandisce
gli strazi dell'innocenza;
che tu hai vissuto
in un solo attimo..
Il cielo chiude nel terrore
il mesto sole dei tuoi giorni.
Le  primavere deturpate
non consolano il pianto immenso
della tua terra martoriata.
Ti restano le piaghe orrende
di un'umanità  immolata
al genio del male assoluto.
I sopravvissuti
di quell'ecatombe strategica
restano una testimonianza atroce.
Mentre il mondo delle potenze
si sdebita e si commuove
con l'ipocrisia dei discorsi rituali
Povera te, Hiroshima!
Sulle tue croci solo tu
sai piangere.........

venerdì 14 febbraio 2014

Di giorno (Attilio Fiore)

Di  notte s'accentua convulso,
dentro le irrequietezze dell'anima,
il desiderio d'amare, spinto
dalle immagini fatue
del pensiero.

Nell'oscurità smaniosa
s'affaccia  una cometa,
che non sa dove andare
e si ferma stanca e smarrita.

Anch'io fermo e smarrito
attendo un sorriso, una carezza
il sussurro ansante
di una  bocca innamorata
che s'avvicini alla mia.

Ma è già giorno
e si sfaldano i sogni.
S'avvera la vita:
la forza torna a pulsare
contro le  foschie residue
delle notturne vaghezze.

Di giorno, basta
un cielo con qualche nuvola,
una donna con qualche ruga,
per adornare di vera felicità.
questa mia vita,
scarna, ormai scolorita..




mercoledì 12 febbraio 2014

Un'ansia guarita (Attilio Fiore)

Eri sole
Eri tempesta
Eri vento

Eri un momento
di scontro
e poi
d'amicizia
e poi d'altro

Parole secche
e acuminate

Parole
a volte tenere
tonde e lisce
come ciottoli
chiari di greto

E ti vedevo

Fuoco
che assale
Acqua
che spegne
Sabbia
che vola
e s'attacca
salata
sulla pelle

Adesso
che resta?

Un sogno
distrutto
Un sentimento
tradito
Un'ansia antica
da poco
guarita....

In ricordo del prof. Milazzo (Attilio Fiore 1998: raduno diplomati -5^ D- del 1962)

Ora che la canizie
aggredisce impietosa
la mia matura esteriorità,
ti ricordo con nostalgia,
profonda e piacevole,
insegnante di letteratura
dei remoti anni di scuola.

Ricordo la tua figura,
austera ma amicale,
inguainata in un sobrio
doppiopetto sartoriale
Ricordo la gestualità garbata
con cui accompagnavi
l'oratoria erudita delle tue lezioni.

Mi sovvengono,ancora intense,
le tue parole, protese
alla ricerca di un linguaggio
diverso, anticonformista.

Così, tra quei banchi malconci,
dopo la lezione di trigonometria,
spezzavi gli schematismi
severi della matematica,
aprendo all'attenzione
i sentieri seducenti
della cultura letteraria.

Senza cattedratica retorica,
ci spronavi all'impegno
per la conoscenza,
affermando che:
LA CULTURA E' UNA,
ED INDIVISIBILE.

Noi,allontanandoci
dalle bizzarrie giovanili,
seguivamo con solennità spontanea,
le espressioni disinibite
della tua vasta sapienza

Professore Milazzo,
preso dalla valida memoria
del tempo lontanissimo della scuola,
mi piace dirti ancora: grazie!
Grazie d'avere orientato
con il chiarore libertario
della tua cultura,
l'umanità dei tuoi allievi!




martedì 11 febbraio 2014

Caso Italia: di male, in peggio! (Attilio Fiore)

E' tutta la classe politica,che perora governa questo nostro inguaiato Paese, che va messa in stato d'accusa, per incapacità e impreparazione!
L'impeachment che il M5S ha chiesto per il presidente Napolitano, unito alle  rivelazioni del giornalista  Alan Friedman sul presunto complotto del 2011 contro il governo Berlusconi, suscita il sospetto che esiste un vulnus negli assetti del potere istituzionale, che complica il superamento della  crisi socio-economica, accrescendo, di conseguenza, lo stato di impoverimento dei ceti medio-bassi.
Il pil resta inchiodato sulle croci della decrescita e del sottosviluppo; il governa Letta è ormai dato per spacciato da tutti i commentatori politici; la corruzione  nella gestione della spesa pubblica tocca indici elevati e diffusi:c'è, insomma, una congerie di fenomeni deteriori che vanno sempre più incrostandosi, rendendo improbabile ed inattendibile ogni ipotesi di ripresa.Aggravare, però, questo stato di malessere con scenari complottistici riferiti alla presidenza della repubblica, è un volere buttare benzina sull'incendio che divampa(v. le varie e continue proteste di cittadini e categorie che vivono nel disagio) tra le  strutture della nostra democrazia! Però, a prescindere dagli scandalismi dietrologici evocati da  Friedman, ancora una volta, purtroppo, occorre rilevare che i problemi fondamentali che riguardano il persistere della recessione stanno: 1) nella mancata attuazione delle riforme finalizzate ad una consistente riduzione del debito pubblico ed al rassetto della pubblica amministrazione (una pubblica amministrazione che va modernizzata e ridimensionata nei suoi apparati, in atto assai pletorici, e sganciata da ogni pastoia che possa favorire infiltrazioni corruttive e  malavitose); 2) nella marginale collocazione che il nostro Paese ha nelle dinamiche economiche della "fantomatica" Unione Europea. Fantomatica, perchè non esiste una reale integrazione politica tra gli stati membri. L'Italia non può ulteriormente subire, in modo passivo, i diktat del drastico potere finanziario che, di fatto, governa i rapporti economici dell'UE. La stagnazione dell'economia non può essere eliminata con una politica restrittiva e ostile allo sviluppo! Alle prossime elezioni europee, i partiti  dell'antieuropeismo avranno, come previsto dai sondaggi, una netta affermazione.Le popolazioni dell'eurozona non possono sopportare ancora le nequizie di una politica comunitaria volta al potenziamento dell'attività finanziaria delle lobby bancarie. Le quali operano, per accumulare ricchezze, a scapito delle attività imprenditoriali  che creano risorse produttive ed occupazionali. Lo spread(cioè il differenziale tra i rendimenti dei btp ed i titoli di stato tedeschi) di cui tanto si parla, è un indice manovrabile dalle speculazioni finanziarie per indurre il governo  all'applicazione di misure restrittive tramite le falcidie fiscali. I forconi, in questo putiferio nazionale, ritornano in piazza ed avanzano  le solite richieste anticrisi!
Purtroppo le gravi preoccupazioni per l'economia che non decolla, permangono! I politici sembrano che vivano in un altro pianeta! Il PD è attraversato da lotte intestine. Renzi e Letta non si parlano.Il governo non ha alcun alibi per giustificare la sua insipienza! Napolitano è oggetto di critiche per il suo comportamento politicamente decisionista e, a detta dei grillini, poco garantista. FI dipende esclusivamente dagli umori del suo mentore assoluto, Berlusconi. La situazione si complica, forse, anche per il varo della nuova legge elettorale. Si va di male in peggio!   .

domenica 9 febbraio 2014

Libertà (Attilio Fiore)

Lieve è l'aria:
sul verde inargentato
di rugiada, mi sento padrone
di questo mondo di pace.
Sono leggero, quasi vuoto.
Mi sono rimasti il cuore, gli occhi
e l'angoscia dura per un amore distrutto
No! Non devo pensare al passato!
alle sue iniquità, ai suoi tradimenti.
Sono qui in quest'estasi
di buono e di bello,
per dimenticare le disumanità patite,
ed intonare con fervore un inno all'oblio.
Protendermi così verso la libertà
armoniosa del vero bene....

sabato 8 febbraio 2014

Città da inventare (Attilio Fiore)

Non è parlando
dei massimi sistemi,
che l'accanimento perverso
che mi attacca e m'attenta,
d'improvviso scompare.
Ci vuole qualcosa
di diverso:
Una fiamma che bruci
i veleni
della malvagità e dell'inganno;
un sole che disgeli
le freddezze
delle ipocrisie;
il piacere generoso
di una spregiudicata
amante.
Forse, non è neanche questo
che potrà sciogliermi
dalle avversità.
Nelle mie stagioni
non vedo che inverni
che dettano  il lessico
mesto della desolazione
Forse è rigenerando
l'amore per la vita,
che potrò
staccare
il biglietto, e partire
per una città
che non c'è...
da inventare.
Una città da vivere
con bontà ed armonia....

Un volto (Attilio Fiore, poesia giovanile)

Un volto
mi ha dato i suoi occhi,
ed io ho letto la sua anima
triste come la mia.
Un volto in una strada vuota
mi ha dedicato residui di speranze,
sotto un cielo velato di tramonto.
Un volto senza nome
mi ha chiesto di baciargli la fronte
con un'occhiata di cuore.
Un volto svanisce nel buio
di una notte precoce, in una strada
sempre più vuota, quasi inesistente.

Amore languido (Attilio Fiore, poesia giovanile)

Ritornai
dopo un lungo cammino
per il mondo.
Al mio ritorno,
le tue labbra c'erano
ad attendermi.
Ma non baciai
quelle labbra imploranti.
Ti voltai le spalle:
non avevo più cosa darti.
Avevo tutto sciupato
strada facendo.
Mi restava soltanto la pelle.
Una pelle smunta
senza niente dentro:.
la vita si struggeva
nei rimpianti,
nelle apatie dell.'ansia.
Ma tu mi volevi, lo stesso.
Mi dicevi. "ti salverò
con l'amore!" Ed era grande
il tuo amore,grande
quanto il cielo.
Ma cosa t'avrei potuto
dare in cambio?
Un corpo stanco, disanimato.
Perciò continuai
a voltarti le spalle.
Ti lasciai con il cuore
che ti scoppiava in petto.
Anch'io mi tormentai:
piansi con poche lacrime
ed un immenso dolore
.

E' fede (Attilio Fiore)

Conflittuali s'avventano
su queste mie inquietudini
ragione e sentimento.
Ed è mistico
il fragore delle tentazioni
come il silenzio dei pentimenti.
Nel deliquio penitente
si converte il peccato
in paura e tormento.
Ma già da levante
venti tiepidi
spalmano quiete
sulle piaghe dell'anima.
Non so se sia miracolo,
certamente è fede
che vive sulle mie croci.

Rosa disperata (Attilio Fiore)

Si sfaldano le armonie della fede,
sotto  le pesantezze delle attese vane.
Non c'è più solidità nelle storie
progettate per giorni nuovi e placidi,
per un amore più forte e rampante.
Nei paradigmi  dell'illusione
ci sono, purtroppo, rivolte fallite.
Solo tu puoi mitigare
le tristezze delle sconfitte,
gli assalti duri del destino.
Ma, mio grande bene,
sento che il tuo afflato
è di rosa disperata
Una rosa che respira lenta,
lontano dalla luce.


La voce (Attilio Fiore, poesia molto giovanile)

Non avrò mai un pezzo di sole
in questo cielo di piombo.
Tutt'attorno ci sarà sempre
un'eco vaga e nient'altro.
Questo è un deserto
di voci insensate,
di fiaccanti freddezze:
il mondo è ben altro!
Il mondo ha il sole
ben stretto in un pugno!
Lontano, al di là
di quest'orizzonte di nulla,
c'è una voce innocente di bimbo:
è là che dev'essere il mondo!

Stancamente piove (Attilio Fiore, poesia molto giovanile)

Pioggerella leggera
come il pianto di un breve amore
spezzato nell'urto del primo dissidio.
Le gocce lente s'adagiano
sui movimenti soliti di questa giornata
fiacca e un pò sprecata.
Ogni tanto il sole,
come per sgranchirsi, fa uno squarcio
nel grigio tappeto delle nuvole:
nella fretta convulsa d'andare,
nessuno se ne avvede.
Poi torna stancamente a piovere.

venerdì 7 febbraio 2014

Pensieri (Attilio Fiore, poesia molto giovanile)

Si spande il tempo
sulle cose e sulle storie,
ed ancora niente di parla di aurore.
Ma la mia è una fragile vita
che si spezza al primo barlume:
frammenti di vita, e basta.
Così ogni gesto è un assurdo
monologo d'ombra.
Nell'apatia del buio creo
immagini d'altre esistenze:
ma, in fondo, mai nulla succede.
E' una stella che attende
la sua vera notte, il mio cuore

Noi ci amiamo! (Attilio Fiore- Napoli,estate 1961)

Le mille cose che mi dai
hanno le briciole di albe lontanissime.
Hanno i sorrisi discreti
di un timido dialogo di sentimenti.
I tuoi ed i miei sentimenti
scintillano di faville iridate
in un tenebroso affanno di odi.
Gli odi di altri contro altri
hanno il suono lugubre del buio.
La nostra vita è nel diafano chiarore
degli sguardi che s'uniscono
in un linguaggio affettivo
di silenzi stringenti.
Noi siamo due amanti:
sulle labbra abbiamo un tempo
che tocca la gaiezza infinita
dell'amore vero.
Noi siamo due amanti:
con noi l'amore torna alle leggende!

Le mie stelle (Attilio Fiore)

Molti occhi
brillano talvolta
nell'oscurità del mio cielo.

Sono stelle
vecchie e nuove
che muovono le fiducie residue
di un'esistenza già tracciata,
con pochi ritmi da intonare.

Sono calde luci,
compagne care del cammino
che mi resta da fare.
Dietro ad ognuna
c'è una storia
che vive dentro il cuore
stanco, ma forte di fede.

Storie che grondano lacrime,
insieme a storie che vibrano
nelle irrequietezze delle sfide attuali.
Su queste alterne visioni
s'incunea il pensiero mio.
Ed aleggia timido,
nelle foschie delle illusioni,
il fervore di un'altra speranza.


giovedì 6 febbraio 2014

Stella (Attilio Fiore)

Stella, un bianco gabbiano
che volteggia grazioso
sulle scogliere del desiderio.
Stella, una stupenda gazzella
che s'aggira lieve tra le rupi della frenesia.
Stella, un sogno fugace.
E poi un risveglio immediato
dentro un sorriso
di sincerità, di pace.
Stella, un fascino gaio
che sfiora appena
la voglia d'amarla e sottrarla
all'incanto gioioso
della sua fantasia.

La pioggia (Attilio Fiore)

Scroscia la pioggia e s'abbatte propizia
sui rami degli alberi asciutti ed assetati.
Dalle zolle pietrificate, s'alza augurale
l'odore umido della terra spremuta dal sole imperioso.
Piove e s'aprono alla fertilità i campi.
E' battesimale quest'acqua che generosa scende
dal cielo denso di nubi prodighe e clementi.
E' grazia che dà energia alle radici
ed esalta con forza i germogli..
Piove, e mentre mi lascio bagnare,
penso, soffrendo,  all'amore perduto:
nel suo vuoto resta arido, il cuore.
Ma pioggia e pianto sul volto segnano
il vigore del conforto e del  coraggio.

Ancora ti vivo,amore imbattibile! (Attilio Fiore, 2009)


Tra queste mie mani
che,emozionate, tremano,
c'è grazioso e sereno
il tuo volto dei tuoi vent'anni
o dei tuoi sessant'anni.
Il tempo non muta
la tua straordinaria beltà,
davanti ai miei occhi,
innamorati sempre di te.
La malattia non può essere
più forte di quest'amore
grande ed imbattibile.
E mentre bacio le tue labbra
sento rifiorire con dolce audacia
il senso della nostra passione.
Stringendoti forte
libero il cuore dall'angoscia.
E nel dolore di perderti
mi scaldano e mi consolano
le tue virtù e la tua caparbia
gioia di vivere e lottare
contro la crudeltà del male..

mercoledì 5 febbraio 2014

Quasi fanalini di coda! (Attilio Fiore)

La politica, di fronte ai drammatici problemi della recessione, segna una deprimente involuzione. Letta è sostanzialmente venuto meno alle attese che hanno accompagnato la nascita del suo governo. Dalle larghe intese, si è passati alle intese minimali con i dissidenti della destra berlusconiana, guidati da Alfano (più confuso che persuaso). Il parlamento, peraltro, è alla deriva! Per l'approvazione del decreto Imu- Bankitalia, la presidente Boldrini ha dovuto fare ricorso alla cosiddetta "ghigliottina". Provvedimento. questo, adottato in uno scenario parlamentare rissoso e triviale, caratterizzato da scontri fisici, parolacce e spintoni contro una deputata del M5S da parte di un deputato-questore. Il Paese, sfibrato dalla crisi, non può tollerare  che, nelle sedi più rappresentative delle istituzioni, quali camera e senato, la politica si esprima impudentemente ed irresponsabilmente con il metodo della violenza.Anteponendolo al dovere di una proficua dialettica, finalizzata ad affrontare  seriamente le perduranti difficoltà dell'economia e del lavoro. A questo punto occorre prendere atto che il limite della sopportazione  è stato abbondantemente oltrepassato.L'attività del governo attuale è tediosa ed insufficiente. Si approvi,quindi, la legge elettorale e si indicano le elezioni anticipate!. L'Italia ha urgente bisogno di un quadro politico capace di esprimere un governo autorevole, funzionale alla realizzazione di un programma  riformatore con tempi attuativi certi. Questo monito, purtroppo, ricorre spesso( ma vacuamente) nelle analisi politologiche. Adesso però, non è più tempo di traccheggiare! Se l'ipotesi delle elezioni anticipate non è praticabile, scenda immediatamente in campo Matteo Renzi! Egli, quale segretario del partito di maggioranza,può dare vita ad un esecutivo che abbia la necessaria rapidità per fronteggiare i fenomeni della recessione. D'altronde Renzi rappresenta una stimolante novità, nell'ambito di una classe politica che si rivela sempre più impacciata e lenta. Di fronte ad una destra ancora monopolizzata dalle bizzarrie egocentriche del berlusconismo, il Pd  può agevolmente utilizzare, da subito, l'intraprendenza del giovane sindaco di Firenze. I grillini, d'altro canto,finora hanno solo dimostrato una grande e rumorosa imperizia nel fare opposizione. Rappresentano soltanto l'istrionismo cabarettistico di Beppe Grillo, sempre più esagitato e vociante, e le stravaganti teorie escatologiche di Casaleggio. In tale stato di persistente decrescita, si continuano a registrare chiusure e delocalizzazioni di attività imprenditoriali con l'aggravamento della crisi occupazionale.Nel sud la situazione è ancora più disastrosa.La Sicilia (per citare un clamoroso ed allarmante esempio) è al fallimento. Si sono dissipate risorse per favorire attività improduttive e clientelari. Adesso che  non c'è più nulla da raschiare nel fondo delle  casse della Regione, il rischio di non pagare gli stipendi al personale si porrà, di mese in mese, sempre più incombente. Comunque sta di fatto che la farraginosa macchina istituzionale del nostro Paese, sottoposta al gravame di una elefantiaca burocrazia(centrale, regionale e locale)  finora ha prodotto gravissimi ritardi ed impedimenti per l'avvio della ripresa. Una ripresa che è già iniziata con segnali positivi nel resto dell'Europa mediterranea. Siamo quasi fanalini di coda!

martedì 4 febbraio 2014

Il ricordo infinito di te (Attilio Fiore)

Poi, il silenzio si fa pietra
e la solitudine riempie ogni attesa.
Il coro delle speranze si dilegua
nell'eco illusorio  delle suggestioni.

Il dovere di vivere è usbergo forte
contro gli assalti delle avversità.
Nei viali del mio coraggio
non temo agguati.
So respingere le falsità delle lusinghe
con le diffidenze del mio dolore.
So riconoscere le simulazioni della perfidia
con l'esperienza triste degli inganni patiti.

Non è più tempo  per nuove passioni!
L'amore resta nelle lacrime che si staccano
dal ricordo infinito di te...........

lunedì 3 febbraio 2014

Veglia mediterranea (Sanvitolocapo, maggio 1998- Attilio Fiore)

Fasce di luna di tarda primavera
si proiettano giocose sui cumuli
dei miei pensieri, rasserenando
il cuore e la mente.
La notte s'anima  lenta e gioviale
in questo agrumeto esaltato dalle zagare.
Non c'è solitudine tra i suoni
ed i misteri del buio propiziato
da un cielo pieno di stelle.
Non c'è paura tra i tepori
del timido libeccio
che stimola le foglie
in un fragrante sussurro,
A poco a poco  ritrovo
approdi sicuri ed ospitali,
Gli spiriti  del bene
inondano di pace  questa veglia.
Con dolcezza  navigano le meditazioni
nelle acque placide
di miracolosi istinti di fede.
Già la luce del nascente giorno
brilla sulle cicatrici delle piaghe risanate.

Un amore flebile (Attilio Fiore)

Quest'evasione,
questo flebile incontro,
naufraga teneramente
nell'addio.
Sui nostri sguardi
cala dolente
la dignità di un distacco
previsto, condiviso.
Parlano i silenzi
con intense parole non dette.
Lasciarsi....
Lasciare morire la tenerezza
di una passione fugace.
Rimuovere
con l'onda empia dell'ipocrisia
la gioia scolpita fragile
sulle sabbie del desiderio.

.

domenica 2 febbraio 2014

La nuova armatura (Attilio Fiore, 1984)

Declina il giorno dei furori falliti,
e la sera s'appresta ad inumidire
di brina i dubbi  e le certezze,
come foglie su rami inariditi

Ma già i colonnati del tempio si sfarinano
agli assalti  dell'irrequietezza.
Nuovi teoremi s'affermano nelle audacie
del tempo che irrompe nel presente.

S'accalcano i fantasmi dell'avvenire
nell'agonia lenta delle mitologie trafitte.
Nel cuore sono forti i desideri che dischiudono
i sentieri delle avventure  e delle scoperte.

Segmenti di luce sull'aspro cammino
spingono il cavaliere spoglio e stanco
a munirsi della nuova armatura

sabato 1 febbraio 2014

Ulisse:ancora il suo mito (Attilio Fiore)

Non è tempo di sole.
Nel groviglio delle memorie deluse
si consuma gelido il presente.
Ma nella periferia del coraggio
non manca il caldo fervore della sfida.
Domani sarà  campo di battaglia:
un nuovo assalto  al mistero.

Sottile è lo stacco
fra la notte e la speranzosa aurora,
fra il mare e lo sconosciuto orizzonte.

Senza gravità,                                                                            
nell'ambiguo spazio della storia,
l'uomo cambia e si muove.
Il suo futuro
ha il canto suadente delle sirene,
l' attrazione imperiosa dell'avventura.

E' sempre Ulisse
che impugna l'arma contro i mostri
dell'ignoto.
E' ancora Itaca
un fugace ritorno che scalda
e ritempra dalla fatica.

Resta aperta la partita
tra l'essere ed il divenire.
Agli ormeggi la nave è pronta a salpare:
per smarrirsi su rotte impreviste
per poi ritrovarsi con sapienza e saggezza......


La mia terra (Attilio Fiore, 1963)

La mia terra
non ha più gli occhi
per piangere.
I suoi campi non fanno più
crisantemi per novembre.
I suoi campi non hanno più
niente da dare.
La mia terra
s'è fatta di granito
duro duro.
E tutto si frange su di essa:
la gioia come il dolore.
Né sorrisi né pianti,
ma un silenzio rassegnato.
La mia terra
non ha più niente da perdere,
neanche da guadagnare
La mia terra
non ha più storie
da dire.
Le storie che ha detto
nessuno le ha sentite
Povera mia terra
nessuno le dà la mano.
Povera mia terra
tutti le sono contro
ora che non ha più gli occhi
per piangere..
Ed io per questo piango.
Le mie lacrime con mille altre
faranno morbida
la mia terra
come la schiuma candida
del suo mare.

Inquietudine (Attilio Fiore)

Inquieto è il palpito
che scandisce disarmonico
la mutazione delle attese.
I rintocchi della decadenza
inondano di vibrazioni struggenti
ogni idea,ogni futuro.
Non c'è spiraglio
negli atri sotterranei
dei miei nascondimenti.
Dentro esausti colori
si dissipano le volontà
con disarmo ed innocenza.
Gioco così,
senza vigore, nè cattiveria
con i malori che m'assalgono

Mi manchi (Attilio Fiore)

Negli affanni di questo declino,
mi danno ancora energia i tuoi abbracci.
E mentre la voglia di te mi trascina,
sento forte il ritorno del tuo amore.
Ma è tutto un delirio della memoria,
tra  nostalgie ed immagini,
questo sentirti vicino!
E' un caro sussulto sfiorare
le ombre della felicità passata!
Ma dentro i silenzi, si fanno atroci
il desiderio ed il sogno.
Nulla è come prima nello spazio
dove s'è infranto il piacere della vita.  .
Sulle finestre spalancate
s'aggrovigliano inutili  attese.
C'è solo il rito delle false amicizie
a dare al cuore la crudeltà delle illusioni!.
Mi manchi....