Il cielo plumbeo della città del degrado,
si specchia brutale sull'acquitrino
di una pozzanghera larga e melmosa.
Tutt'attorno è squallore,
foschie di vita e malavita.
Non c'è infanzia nel lager suburbano.
C'è solo l'astuzia cinica
della sopravvivenza e dell'abuso.
Così, nell'indifferenza del mondo opulento,
l'umanità dell'emarginazione
s'integra con le geometrie tristi
dell'amorfa architettura del ghetto.
Non c'è storia tra le spazzature
accresciute dall'incuria..
Passa sempre uguale il tempo
sulle cronache già scritte
di questo lembo abbandonato,
dove si fa di tutto
per non soccombere sopraffatti dalle miserie.
Solo curiosità, dal perbenismo,
per le piaghe della periferia dolente!
1 commento:
un quadro molto realista sulle miserie di una periferia abitata da una umanità emarginata che lotta per sopravvivere al disagio
Complimenti all'autore.Guido da Napoli
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