lunedì 30 dicembre 2013
Racconto breve (Attilio Fiore)
Quella sera al bar c'era poca gente. La temperatura di quel tardo autunno era gradevole. Stavo prendendo il solito caffè con la schiuma arabescata, una specialità del locale, quando, con sorpresa, fui salutato da Esterina, una ragazza che avevo frequentato, con grande passione, per diversi anni. L'avevo conosciuta da amici comuni:ci innamorammo subito. I suoi occhi erano, come sempre, belli e splendidi.Il suo volto non aveva perso i tratti della delicatezza e del candore. Nel rivederla fui colto da un'emozione intensa. "Come mai tu, da queste parti? Sapevo che t'eri trasferita al nord": le dissi spontaneamente per iniziare a conversare. Lei non rispose.Si avvicinò, dandomi un bacio sulla guancia. "Sei sempre cara" le bisbigliai, all'orecchio, nel restituirle, con un fremito istintivo e profondo, quel gesto d'affetto. Poi mi raccontò che era andata via da Palermo per motivi di lavoro: si occupava di turismo . Gestiva, a Viareggio, con il suo compagno Claudio un'attività alberghiera. "Come ti vanno gli affari? Le domandai.Rispose: "c'è crisi, non vanno bene.La clientela più affezionata però non ci ha abbandonato". Con un pizzico di intraprendenza, misto ad un sottile moto di stizza, le feci notare che la nostra separazione, così improvvisa ed inspiegabile, non me la sarei mai immaginata. Ella non replicò. Lasciò nel mistero tutti i miei dubbi sul suo allontanamento. Mi disse soltanto che il passato va sepolto tra le cose che non possono più tornare.Accettai quella sottolineatura filosofica e le baciai la mano, come quando eravamo innamorati.La invitai ad una cena insieme, a Mondello, nel ristorante dove andavamo spesso.Ma lei garbatamente rifiutò, "Sono a cena da mio fratello" -mi rispose, con un rossore lieve, che la rendeva ancora più bella- " C'è Claudio, che mi aspetta nel negozio accanto". Le volevo parlare di tutto quello che nel frattempo mi era capitato:dei miei figli, del mio matrimonio. Ma soprattutto avevo una gran voglia di abbracciarla e di rivivere con lei qualche istante della felicità goduta insieme. Ci siamo solo salutati con una calda stretta di mano, senza dirci niente. Dopo essere stato in giro per le vie del centro, quella sera quando tornai a casa, la pensai struggendomi, con le lacrime agli occhi. Avrei voluto che Esterina mi fosse accanto per rompere la solitudine e l'apatia.Ma poi mi sono arreso alla realtà. E, con cinismo consolatorio, ho riflettuto sull'aforisma di Shopenhauer:"chi non ama la solitudine, non ama neppure la libertà,poichè soltanto quando si è soli si è liberi" Ma con Esterina avrei preferito rinunciare alla libertà, caro il mio Shopenhauer!
Periferia dolente (di Attilio Fiore)
Il cielo plumbeo della città del degrado,
si specchia brutale sull'acquitrino
di una pozzanghera larga e melmosa.
Tutt'attorno è squallore,
foschie di vita e malavita.
Non c'è infanzia nel lager suburbano.
C'è solo l'astuzia cinica
della sopravvivenza e dell'abuso.
Così, nell'indifferenza del mondo opulento,
l'umanità dell'emarginazione
s'integra con le geometrie tristi
dell'amorfa architettura del ghetto.
Non c'è storia tra le spazzature
accresciute dall'incuria..
Passa sempre uguale il tempo
sulle cronache già scritte
di questo lembo abbandonato,
dove si fa di tutto
per non soccombere sopraffatti dalle miserie.
Solo curiosità, dal perbenismo,
per le piaghe della periferia dolente!
si specchia brutale sull'acquitrino
di una pozzanghera larga e melmosa.
Tutt'attorno è squallore,
foschie di vita e malavita.
Non c'è infanzia nel lager suburbano.
C'è solo l'astuzia cinica
della sopravvivenza e dell'abuso.
Così, nell'indifferenza del mondo opulento,
l'umanità dell'emarginazione
s'integra con le geometrie tristi
dell'amorfa architettura del ghetto.
Non c'è storia tra le spazzature
accresciute dall'incuria..
Passa sempre uguale il tempo
sulle cronache già scritte
di questo lembo abbandonato,
dove si fa di tutto
per non soccombere sopraffatti dalle miserie.
Solo curiosità, dal perbenismo,
per le piaghe della periferia dolente!
domenica 29 dicembre 2013
Cambiare per non precipitare!
La turbolenza politica si accanisce contro il governo-Letta. Renzi chiede un maggiore decisionismo all'attività dell'esecutivo. Pare che la tregua, tra il segretario del pd ed il presidente del consiglio, segni una brusca battuta d'arresto. Intanto il popolo dei contribuenti ancora si lecca le ferite fiscali subite per effetto dall'eccessiva tassazione di fine d'anno (Tares, Imu e quant'altro). Le tredicesime sono state decimate dai pagamenti che i contribuenti hanno dovuto effettuare per far fronte ai tributi imposti in modo vessatorio da comuni, province e stato. Certamente la crisi, con questo quadro impositivo esoso e vorace,difficilmente potrà essere superata. La politica, ai disagi della gente, risponde con comportamenti litigiosi ed inefficienti. L'opposizione al governo, rappresentata da renziani,berlusconiani e grillini, scalpita e pone con immediatezza l'esigenza di nuove elezioni. Renzi, nel suo ruolo di leader del pd,il maggiore partito di governo,esercita una pressione molto tattica nei confronti del suo compagno Letta. Ma si avverte nelle sue esternazioni, una grande voglia di cambiamento.Il 2014 si preannuncia irto di incognite. C'è l'urgenza di varare la nuova legge elettorale. Ma c'è pure nell'aria l'ipotesi che possa verificarsi una tornata elettorale che abbini il voto per il rinnovo del parlamento europeo, con il voto per il rinnovo del parlamento nazionale. Sarebbe - tale evenienza - una iattura,considerato che, in assenza di riforme istituzionali, le elezioni politiche ravvicinate provocherebbero un'ulteriore stasi.Quindi "mala tempora currunt" per quest'Italia che si trova in mezzo al guado, ferma e legata al palo di una classe dirigente impreparata ed impacciata.I pannicelli caldi scaturenti da misure balbettanti e scarsamente lenitive, non servono a niente. Occorrono colpi d'ala vigorosi per uscire dallo stallo, e dare soluzioni concrete ai problemi della gente. Prioritaria è la questione giovanile. Uno Stato che non dà concrete speranze occupazionali ai giovani, è sull'orlo del precipizio esistenziale. O si cambia o si muore! Non è un azzardo porre all'attenzione di chi ci governa attualmente questo fatale dilemma!
giovedì 26 dicembre 2013
L'attimo dopo (poesia di Attilio Fiore)
Si fanno grandi le mani
che s'aggrappano ad un amore
che tenta di fuggire dagli spazi
del cuore e della mente.
Ed è una lotta
che porta ad uno stillante delirio
senza ragioni, nè convincimenti.
Poi,però, è liberatorio perdere
e tornare a mani vuote
sui sentieri della quiete.
Dentro gli affanni scende, a poco a poco,
il desiderio del nuovo incontro:
la vita, in fondo, non è solo adesso,
è anche l'attimo dopo!
Il tramonto,così, lievemente
si apre all'ebrezza della luna piena.
E la notte si esalta nei chiarori
di uno sguardo balsamico
che cura la ferita e dà coraggio
alla vita.....
che s'aggrappano ad un amore
che tenta di fuggire dagli spazi
del cuore e della mente.
Ed è una lotta
che porta ad uno stillante delirio
senza ragioni, nè convincimenti.
Poi,però, è liberatorio perdere
e tornare a mani vuote
sui sentieri della quiete.
Dentro gli affanni scende, a poco a poco,
il desiderio del nuovo incontro:
la vita, in fondo, non è solo adesso,
è anche l'attimo dopo!
Il tramonto,così, lievemente
si apre all'ebrezza della luna piena.
E la notte si esalta nei chiarori
di uno sguardo balsamico
che cura la ferita e dà coraggio
alla vita.....
sabato 21 dicembre 2013
2013: un anno opaco. Occorre cambiare!
L'anno che si avvia a conclusione, può essere archiviato tra i più negativi della nostra storia repubblicana. Non c'è stato lo scatto, tanto auspicato, verso la ripresa. Non vi sono state iniziative politiche capaci di modificare e bonificare gli assetti del sistema istituzionale. Lo Stato è una macchina lenta ed elefantiaca, che produce tassazioni feroci ed inarrestabili sorgenti di spesa pubblica, inutile e, talvolta,priva di ogni etica.La classe politica è avvitata su se stessa e non riesce a compiere scelte innovative. E' tutto un groviglio di insensatezze quello che si instaura, attraverso mistificazioni propagandistiche, tra paese reale e paese legale,La verità è che il cittadino è sempre più abbandonato a se stesso: ha molti obblighi fiscali e pochissimi vantaggi in termini di efficienza. I servizi pubblici sono molto scadenti. Sono strumenti utilizzati dalle clientele partitiche per raggiungere obiettivi legati ad un consenso elettorale sganciato dalla meritocrazia.L'affastellamento di competenze ripetitive tra amministrazioni centrali ed enti locali è fonte di provvedimenti dilatori, che bloccano l'esecuzione di opere pubbliche, fiaccando ulteriormente l'economia. E' una triste fiera di incompiute questo nostro paese. E' un ventre molle gonfio di improduttività burocratiche,
L'UE,peraltro, ha reso più farraginoso il sistema statuale, costituendo una sovrastruttura alienante, che sottrae valore al pil, con politiche di austerità ed impoverimento.
L'Europa germanocentrica ha spinto le nazioni mediterranee dell'eurozona, nel tunnel della recessione, ignorando ogni forma di integrazione solidaristica ed egualitaria.Insomma non si intravedono incoraggianti spiragli nelle scelte comunitarie. Ci sono solo proteste molto bisbigliate da parte dei governi delle nazioni disagiate, per non creare eccessivi disturbi alla potenza economica tedesca.
La situazione economica e sociale è davvero un rebus che non si riesce a decodificare.Economisti e statisti del vecchio continente si consumano il cervello per evitare il default, ma finora la formula anticrisi non ha funzionato.
In Italia "finalmente" si è scoperto che i guai politici dipendono dal "porcellum". La Corte Costituzionale ne ha sancito l'irregolarità. La partitocrazia sta correndo ai ripari. Ma l'accordo, in questi casi, è difficile da raggiungere. C è chi vorrebbe il ritorno al proporzionale puro, per evitare lo sconcio degli esosi premi elettorali a favore del partito vincente. Ma la gente comune non è particolarmente interessata alle dinamiche del sistema elettorale.La gente comune chiede alla classe politica di procedere allo snellimento degli apparati pubblici, riducendo drasticamente il personale politico che s'annida nelle istituzioni di rappresentanza centrali e periferiche. Il bicameralismo va riformato. Anche la regionalizzazione va ridimensionata e finalizzata ad un coordinamento territoriale che comprenda aree geografiche pluriregionali. Le regioni attualmente sono degli statarelli che soffrono delle stesse lentezze centralistiche delle amministrazioni centrali dello stato.Il finanziamento pubblico dei partiti, va immediatamente abolito.
Concludendo,le ricette per modernizzare la pubblica amministrazione e dare fiato all'economia, non sono di difficile esecuzione.Basta solo una normale dose di decisionismo unitamente alla voglia di cambiare nell'interesse primario della collettività!
L'UE,peraltro, ha reso più farraginoso il sistema statuale, costituendo una sovrastruttura alienante, che sottrae valore al pil, con politiche di austerità ed impoverimento.
L'Europa germanocentrica ha spinto le nazioni mediterranee dell'eurozona, nel tunnel della recessione, ignorando ogni forma di integrazione solidaristica ed egualitaria.Insomma non si intravedono incoraggianti spiragli nelle scelte comunitarie. Ci sono solo proteste molto bisbigliate da parte dei governi delle nazioni disagiate, per non creare eccessivi disturbi alla potenza economica tedesca.
La situazione economica e sociale è davvero un rebus che non si riesce a decodificare.Economisti e statisti del vecchio continente si consumano il cervello per evitare il default, ma finora la formula anticrisi non ha funzionato.
In Italia "finalmente" si è scoperto che i guai politici dipendono dal "porcellum". La Corte Costituzionale ne ha sancito l'irregolarità. La partitocrazia sta correndo ai ripari. Ma l'accordo, in questi casi, è difficile da raggiungere. C è chi vorrebbe il ritorno al proporzionale puro, per evitare lo sconcio degli esosi premi elettorali a favore del partito vincente. Ma la gente comune non è particolarmente interessata alle dinamiche del sistema elettorale.La gente comune chiede alla classe politica di procedere allo snellimento degli apparati pubblici, riducendo drasticamente il personale politico che s'annida nelle istituzioni di rappresentanza centrali e periferiche. Il bicameralismo va riformato. Anche la regionalizzazione va ridimensionata e finalizzata ad un coordinamento territoriale che comprenda aree geografiche pluriregionali. Le regioni attualmente sono degli statarelli che soffrono delle stesse lentezze centralistiche delle amministrazioni centrali dello stato.Il finanziamento pubblico dei partiti, va immediatamente abolito.
Concludendo,le ricette per modernizzare la pubblica amministrazione e dare fiato all'economia, non sono di difficile esecuzione.Basta solo una normale dose di decisionismo unitamente alla voglia di cambiare nell'interesse primario della collettività!
mercoledì 18 dicembre 2013
Dove è giusto (poesia di Attilio Fiore)
Su queste rotte sconosciute ed oscure,
i sentimenti fermano le loro vele
ed il cuore si ritrae impaurito
tra le scogliere di improbabili mari.
Le storie non hanno più afflati,
fermi come sono
nel marmoreo groviglio del passato,
e consumano il tempo
dentro i timori e le pause.
Dura è la stagione delle emozioni riposte:
i richiami sono fari spenti,
le irrequietezze non muovono le fantasie.
Così sopra la metafora
di questo navigare senza approdi,
si raccontano i declini
e le debolezze della vita
che s'inceppa nei ritardi.
Impietosi sono quindi i tramonti
ed anche le albe, che ondeggiano
nelle opacità della solitudine.
Ma ci saranno pure mani calde
e splendidi sorrisi per riempire di stelle
il mio cielo ed andare sereno,
fin dove è giusto che vada....
i sentimenti fermano le loro vele
ed il cuore si ritrae impaurito
tra le scogliere di improbabili mari.
Le storie non hanno più afflati,
fermi come sono
nel marmoreo groviglio del passato,
e consumano il tempo
dentro i timori e le pause.
Dura è la stagione delle emozioni riposte:
i richiami sono fari spenti,
le irrequietezze non muovono le fantasie.
Così sopra la metafora
di questo navigare senza approdi,
si raccontano i declini
e le debolezze della vita
che s'inceppa nei ritardi.
Impietosi sono quindi i tramonti
ed anche le albe, che ondeggiano
nelle opacità della solitudine.
Ma ci saranno pure mani calde
e splendidi sorrisi per riempire di stelle
il mio cielo ed andare sereno,
fin dove è giusto che vada....
Figli miei
Forse poco
vi ho insegnato.
Ma ho imparato io
da voi a superare
le timidezze
dell'adolescenza austera.
Le vostre voci
le porto sempre dentro.
Sono conforto.
Sono audacia
Sono tutto il bene.
Nelle profondità
delle mie solitudini
trovo sempre
le vostre mani a sollevarmi
a ritemprarmi
martedì 17 dicembre 2013
Un altro Natale - poesia di Attilio Fiore
E' già un altro Natale,
mentre il cuore invecchia
ed i sentimenti si spingono
ancora di più nelle malinconie
del tempo andato.
Sono immagini
Sono icone di un dolce tormento
sovrapposte alle disarmonie
del presente.
Un altro Natale, da solo,
ad ascoltare i canti,
ad assistere ai riti nelle chiese.
Un altro Natale per sognarti,
amore mio.
Un altro Natale per illudermi
che esisti con gli occhi ed il volto
del primo incontro.
Tutto adesso è sopportazione.
Ma a Natale è più duro il ricordo,
gioia perduta!
mentre il cuore invecchia
ed i sentimenti si spingono
ancora di più nelle malinconie
del tempo andato.
Sono immagini
Sono icone di un dolce tormento
sovrapposte alle disarmonie
del presente.
Un altro Natale, da solo,
ad ascoltare i canti,
ad assistere ai riti nelle chiese.
Un altro Natale per sognarti,
amore mio.
Un altro Natale per illudermi
che esisti con gli occhi ed il volto
del primo incontro.
Tutto adesso è sopportazione.
Ma a Natale è più duro il ricordo,
gioia perduta!
domenica 15 dicembre 2013
Riflessioni di fine d'anno
C'è aria poco festiva in giro. Nelle città un tenue e dimesso luccichio, indica la scarsa voglia di fare acquisti per le strenne natalizie. La crisi ridimensiona lo sfarzo consumistico, e si torna alla forzata parsimonia del dopoguerra.
La nostra economia è ancora in piena convalescenza e tarda a riprendersi. Il capitalismo ha esaurito le sue spinte propulsive in ambito occidentale, intrecciandosi con i fenomeni della globalizzazione.Le variazioni dei mercati azionari sono condizionate da un'attività finanziaria derivante fondamentalmente dalle strategie speculative che hanno origine nelle nuove e potenti energie economiche delle nazioni asiatiche.In quella parte del mondo germoglia una ricchezza di dimensioni planetarie che ha sopraffatto l'egemonia occidentale.
Se a questo s'aggiunge che, unitamente agli effetti recessivi della crisi, il sistema, per quanto riguarda le vendite a dettaglio, si sposta con sempre maggiore diffusione nel vasto reticolato delle offerte "on line", si riesce a comprendere perchè molti negozi chiudono, rendendo le strade buie e togliendo lavoro a gran parte dei lavoratori addetti al commercio.
Questo Natale in sordina, quindi, è un led che segnala il forte calo del potere d'acquisto del reddito di cui dispone l'italiano medio.La politica sembra più confusa che persuasa. Gli inciuci per impantanare le riforme più urgenti, sono sempre in agguato.I fermenti antieuropeisti dilagano dappertutto nell'eurozona.La contestazione che in Italia si acuisce di giorno in giorno, scegliendo come punto di raduno strategico la Capitale, pare non desti eccessive preoccupazioni nei palazzi del potere pubblico. E' un fine d'anno austero dominato,peraltro, da una tassazione vorace ed ingiusta. Un Natale - però - allegro e normale per i benestanti delle caste.
La nostra economia è ancora in piena convalescenza e tarda a riprendersi. Il capitalismo ha esaurito le sue spinte propulsive in ambito occidentale, intrecciandosi con i fenomeni della globalizzazione.Le variazioni dei mercati azionari sono condizionate da un'attività finanziaria derivante fondamentalmente dalle strategie speculative che hanno origine nelle nuove e potenti energie economiche delle nazioni asiatiche.In quella parte del mondo germoglia una ricchezza di dimensioni planetarie che ha sopraffatto l'egemonia occidentale.
Se a questo s'aggiunge che, unitamente agli effetti recessivi della crisi, il sistema, per quanto riguarda le vendite a dettaglio, si sposta con sempre maggiore diffusione nel vasto reticolato delle offerte "on line", si riesce a comprendere perchè molti negozi chiudono, rendendo le strade buie e togliendo lavoro a gran parte dei lavoratori addetti al commercio.
Questo Natale in sordina, quindi, è un led che segnala il forte calo del potere d'acquisto del reddito di cui dispone l'italiano medio.La politica sembra più confusa che persuasa. Gli inciuci per impantanare le riforme più urgenti, sono sempre in agguato.I fermenti antieuropeisti dilagano dappertutto nell'eurozona.La contestazione che in Italia si acuisce di giorno in giorno, scegliendo come punto di raduno strategico la Capitale, pare non desti eccessive preoccupazioni nei palazzi del potere pubblico. E' un fine d'anno austero dominato,peraltro, da una tassazione vorace ed ingiusta. Un Natale - però - allegro e normale per i benestanti delle caste.
sabato 14 dicembre 2013
LULU' (C'era una volta...)
Una tristezza, anzi un dolore.
Una spina nel cuore,
per Lulu',
il nostro amato gatto,
volato in cielo,
con il suo bianco batuffolo.
Volato in cielo
a creare una stella.
E a scolpire,così, lucente
nella memoria,
il bene che ci ha dato:
Il suono tenero delle sue fusa;
il saltellante umore
della sua compagnia;
le monellerie estrose
della sua fantasia.
Sei ancora qui
in mezzo a noi:
davanti alla ciotola dei croccantini;
a bere l'acqua dal rubinetto
appollaiato sul lavello;
a sgranchirti le zampe
affondando le unghie sul tappeto..
Adesso dormi, caro Lulù,
dormi, non ti svegliare.
Non sventolare più
la tua coda rosa.
Ti staremo sempre vicino,
dolce gatto della nostra allegria!
Accarezzeremo ancora
il soffice tepore della tua schiena,
come quando ti sdraiavi
pigro sui nostri letti
Una spina nel cuore,
per Lulu',
il nostro amato gatto,
volato in cielo,
con il suo bianco batuffolo.
Volato in cielo
a creare una stella.
E a scolpire,così, lucente
nella memoria,
il bene che ci ha dato:
Il suono tenero delle sue fusa;
il saltellante umore
della sua compagnia;
le monellerie estrose
della sua fantasia.
Sei ancora qui
in mezzo a noi:
davanti alla ciotola dei croccantini;
a bere l'acqua dal rubinetto
appollaiato sul lavello;
a sgranchirti le zampe
affondando le unghie sul tappeto..
Adesso dormi, caro Lulù,
dormi, non ti svegliare.
Non sventolare più
la tua coda rosa.
Ti staremo sempre vicino,
dolce gatto della nostra allegria!
Accarezzeremo ancora
il soffice tepore della tua schiena,
come quando ti sdraiavi
pigro sui nostri letti
JAZZ SONGS di Attilio Fiore
Sulle ombre di questa sera
tiepida e conciliante,
il fumo di una sigaretta
traccia buffi profili asimmetrici,
mentre le note di un blues
virtuosamente evadono
da una tromba magica.
Night dreams:
gli affanni del giorno lievemente
si dipanano nella musica. dei fiati.
Il suono s'erge a piacere assoluto.
Toccato dalle effusioni del jazz songs,
il cuore esce dalle complicanze esistenziali,
L'alba,con quest'incanto,
è un indesiderato evento.
tiepida e conciliante,
il fumo di una sigaretta
traccia buffi profili asimmetrici,
mentre le note di un blues
virtuosamente evadono
da una tromba magica.
Night dreams:
gli affanni del giorno lievemente
si dipanano nella musica. dei fiati.
Il suono s'erge a piacere assoluto.
Toccato dalle effusioni del jazz songs,
il cuore esce dalle complicanze esistenziali,
L'alba,con quest'incanto,
è un indesiderato evento.
mercoledì 11 dicembre 2013
I Forconi
Nell'Italia turbata dalla recessione, la protesta dei Forconi è la conseguenza del disagio che colpisce, in modo ormai endemico, i settori dell'impresa e del lavoro. Era prevedibile che la protesta deflagrasse, toccando le aree strategiche dell'intero territorio nazionale. Le popolazioni, vessate da un fiscalismo eccessivo, solidarizzano con i manifestanti, ai quali non mancano le simpatie interessate dei partiti che vogliono andare subito al voto. A questo punto non basta la tutela dell'ordine pubblico, occorre che il governo s'impegni seriamente per dare fiato alla nostra economia; quindi, per apporre un segno positivo alla cifra del pil. L'opinione pubblica non esprime giudizi favorevoli nei confronti del governo: la ripresa stenta a decollare, la legge di stabilità è ancora nell'iperuranio platonico, tra dispute e discussioni, l'UE mugugna dandoci bacchettate per il nostro debito ecc.ecc.Insomma, il buon Letta è come se avesse le mani legate dalla lentezza con cui si muovono i provvedimenti dell'esecutivo.Le elezioni anticipate dovrebbero essere, eventualmente, convocate dopo il varo della nuova legge elettorale:di tempo ce ne vorrà! Intanto il governo deve ingranare la marcia veloce sulle procedure attuative del programma. Finora s'è fatto un gran parlare, tra Italia ed Europa, senza raggiungere significativi obiettivi di sviluppo.Il malcontento scoppia tra i ceti produttivi,piccoli e medi, che hanno perso la voglia, indignandosi, di attendere misure istituzionali a favore della ripresa. Sono quei ceti che hanno dovuto abbandonare l'attività, non solo per effetto della crisi, ma anche per le falcidianti cartelle esattoriali. Letta tragga da questi fenomeni sociali di indignazione un messaggio per spingere in avanti l'azione dell'esecutivo: più decisionismo nell'affrontare i problemi connessi alla crisi; più forza nel trattare con le istituzioni europee. Ciò per rendere più praticabili i varchi per superare le persistenti difficoltà del quadro congiunturale: si vada oltre il 3% nel disavanzo. Allentando le restrizioni si può agevolare l'avvio della ripresa!
La nomenklatura partitocratica ed il nuovo pd
La plebiscitaria elezione di Matteo Renzi a segretario del pd, rappresenta una svolta culturale (oserei dire, antropologica) nella stantia realtà della politica italiana.In particolare, la sinistra, finora sonnecchiante e narcotizzata da un intellettualismo vetusto e presuntuoso,ha, con l'elezione del nuovo segretario del pd, mutato radicalmente i suoi caratteri genetici, aprendosi laicamente alle istanze più pragmatiche del mondo del lavoro e della imprenditoria.Le sconfitte di Cuperlo e Civati alle primarie dell'8 dicembre, indicano che le mutazioni tra il vecchio ed il nuovo, segnano l'affermazione del rinnovamento, non solo generazionale, ma, anche e soprattutto, culturale.L'altra sera in un talk-show della 7, un comunicatore già appartenente alle tv berlusconiane,(un certo Freccero) con un linguaggio contorto ed astruso, ha molto contestato il fenomeno Renzi, considerandolo tutt'altro che aderente alla storia della sinistra.Mentre questo signore si parlava addosso, con le sue analisi farraginose, veniva fuori una sorta di decadentismo rappresentativo di una ristretta cerchia di cultori di ideologie decrepite, che nulla hanno a che fare con l'attualità e la modernizzazione. Nel pd, i gruppi dinastici che provengono dal pci, sono destinati ad un lento dissolvimento o all'assuefazione. Ma Renzi ha la capacità di metabolizzare i residuati della vecchia nomenklatura con la saggezza ed il decisionismo di un leader che, alla mediazione, antepone la politica immediata del fare: con lui si cambia! D'altronde, nel sistema economico globalizzato, non c'è più posto per gli ideologismi contrapposti: destra e sinistra fanno parte di stereotipi accademici, assolutamente incompatibili con le dinamiche e lo spontaneismo della società civile.Solo la cgil e la fiom costituiscono, in modo monastico, gli epigoni del classismo comunista.Ma anche nell'intero sindacalismo italiano, troppo istituzionalizzato, è necessario un radicale cambiamento. C'è troppo corporativismo negli obiettivi che si pongono le organizzazioni dei lavoratori. Un corporativismo che esclude la tutela del precariato e dell'enorme fascia dei giovani senza lavoro. E' quindi la realtà delle rappresentanze politiche e sociali, che va profondamente rinnovata ed adeguata alle esigenze delle nuove generazioni e dei ceti meno abbienti che vanno sempre più incrementandosi. L'elezione di Renzi è un segnale molto importante per l'innovazione ed il progresso!
martedì 10 dicembre 2013
Vorrei (poesia giovanile) - Attilio Fiore)
Vorrei
vincere
le emozioni ed i turbamenti
che lacerano la mente
e fiaccano la volontà.
Vorrei
vivere
di godimenti intensi
di passioni audaci.
Vorrei
scrivere
senza pudori
versi per amori impetuosi.
Vorrei
rompere
la gabbia delle abitudini
con l'energia dell'idea nuova.
Vorrei
assaporare
la fresca immediatezza
dell'istinto lieve e garbato.
Vorrei
stare
nelle lealtà della fratellanza
e allontarmi dalle ipocrisie.
vincere
le emozioni ed i turbamenti
che lacerano la mente
e fiaccano la volontà.
Vorrei
vivere
di godimenti intensi
di passioni audaci.
Vorrei
scrivere
senza pudori
versi per amori impetuosi.
Vorrei
rompere
la gabbia delle abitudini
con l'energia dell'idea nuova.
Vorrei
assaporare
la fresca immediatezza
dell'istinto lieve e garbato.
Vorrei
stare
nelle lealtà della fratellanza
e allontarmi dalle ipocrisie.
Pensiero (di Attilio Fiore)
S'inerpica libero il pensiero
e tocca vertici altissimi
su nuove galassie,
tra costellazioni dalle geometrie
mai immaginate.
Onirici segmenti iridati
conducono la fantasia
negli azimut di una follia
dolce e saggia.
E s'adagia la mente
nel gioco delle contrapposizioni.
Non c'è fine
in questo armonioso tumulto
di ricerche vecchie e nuove.
E' un magma sotterraneo,
un'acqua che non inonda.
Eppure è rivoluzionario
il mio pensiero, forte e quieto,
dietro due occhi quasi spenti,
mosso da un incedere lento.
Ma va questa fredda passione!
Ed è vita nutrita da dentro,
un amore che non si ferma.
E' il giorno dopo.
E' il tempo che verrà.
e tocca vertici altissimi
su nuove galassie,
tra costellazioni dalle geometrie
mai immaginate.
Onirici segmenti iridati
conducono la fantasia
negli azimut di una follia
dolce e saggia.
E s'adagia la mente
nel gioco delle contrapposizioni.
Non c'è fine
in questo armonioso tumulto
di ricerche vecchie e nuove.
E' un magma sotterraneo,
un'acqua che non inonda.
Eppure è rivoluzionario
il mio pensiero, forte e quieto,
dietro due occhi quasi spenti,
mosso da un incedere lento.
Ma va questa fredda passione!
Ed è vita nutrita da dentro,
un amore che non si ferma.
E' il giorno dopo.
E' il tempo che verrà.
Marginalità (poesia giovanile) - Attilio Fiore
Piccole feste,
discreti clamori.
Piccole attese
d'odori e calori.
Riti borghesi
che sfiorano i cuori.
Tra il sacro ed il profano
vive la gente
momenti di gaudio
Snoda ridente
una semplice folla,
attorno ad un palco
che dona emozioni.
E il borgo dismette
il monotono ritmo,
togliendo grigiore
ad un tratto di tempo.
Domani sbiadisce
la luce dei sogni,
e torna imponente
il sole del giorno,
discreti clamori.
Piccole attese
d'odori e calori.
Riti borghesi
che sfiorano i cuori.
Tra il sacro ed il profano
vive la gente
momenti di gaudio
Snoda ridente
una semplice folla,
attorno ad un palco
che dona emozioni.
E il borgo dismette
il monotono ritmo,
togliendo grigiore
ad un tratto di tempo.
Domani sbiadisce
la luce dei sogni,
e torna imponente
il sole del giorno,
Notturno (poesia giovanile:1960) - Attilio Fiore
Lamentevole è il suono
della notte che non ha luna.
Mi dibatto, nei dubbi,
il cervello.
Idee che accetto,
idee che scarto.
Il sonno è lontano
dai miei occhi,
protesi,nell'attesa,
al domani.
La tenue luce del lumino
fa le ombre: spettri semoventi
nell'angusta stanza.
Attendo l'alba, discutendo
senza voce, soffrendo
senza pianto.
della notte che non ha luna.
Mi dibatto, nei dubbi,
il cervello.
Idee che accetto,
idee che scarto.
Il sonno è lontano
dai miei occhi,
protesi,nell'attesa,
al domani.
La tenue luce del lumino
fa le ombre: spettri semoventi
nell'angusta stanza.
Attendo l'alba, discutendo
senza voce, soffrendo
senza pianto.
Dopo la pioggia (poesia giovanile:1959)- Attilio Fiore
Dopo la pioggia,
riprendo il cammino.
L'aria è fredda,
la strada bagnata,
le scarpe bucate.
I piedi si inumidiscono,
i denti si dibattono.
Un albero lascia cadere
le foglie prive di verde,
che il vento conduce,
io calpesto.
I miei pensieri volano
come rondini
in cerca di calore.
riprendo il cammino.
L'aria è fredda,
la strada bagnata,
le scarpe bucate.
I piedi si inumidiscono,
i denti si dibattono.
Un albero lascia cadere
le foglie prive di verde,
che il vento conduce,
io calpesto.
I miei pensieri volano
come rondini
in cerca di calore.
Per non smarrirti (poesia giovanile:1960) - Attilio Fiore
Precipitati nei miei occhi
assapora il dolce mio cuore.
Sa leggere il mio cuore
nelle gocce di mare
e acchiappa le stelle
nelle notti di sogno.
Afferra queste mie mani
per non smarrirti nel trambusto.
Le mie mani nella felicità
sanno lambire il cielo.
assapora il dolce mio cuore.
Sa leggere il mio cuore
nelle gocce di mare
e acchiappa le stelle
nelle notti di sogno.
Afferra queste mie mani
per non smarrirti nel trambusto.
Le mie mani nella felicità
sanno lambire il cielo.
lunedì 9 dicembre 2013
Il Gattopardo, 50 anni dopo (Attilio Fiore)
Oggi, a distanza di cinquant'anni, il Gattopardo di Luchino Visconti, ottimamente restaurato, appare molto avulso dal tecnicismo dell'attuale cinematografia. Si tratta di un'opera sontuosissima, molto costosa, con cui il regista ha voluto reinterpretare politicamente il pensiero dell'autore dell'omonimo romanzo, l'aristocratico Tommasi di Lampedusa.Il quale nella narrazione degli eventi risorgimentali, volle sottolineare il decadentismo esistenziale della nobiltà siciliana, sopraffatta dai moti garibaldini.C'è molto languore nel personaggio principale del romanzo,il principe di Salina. Egli avverte, con struggente malinconia, la consapevolezza che. con l'avvento dei Savoia, non si sarebbe verificato nessun reale cambiamento rispetto al sistema di potere borbonico.Luchino Visconti, raffinato intellettuale di sinistra, nel suo film ha invece messo in risalto la spinta innovativa dell'azione risorgimentale, assegnando all'intraprendente personaggio del giovane Manfredi, nipote del principe, un ruolo icastico nelle dinamiche storiche che portarono all'unità d'Italia.Il Romanzo ed il film costituiscono una valida icona per addentrarsi, con l'attrazione di un appassionante romanticismo, nelle pieghe del risorgimento italiano.
La sera (Attilio Fiore)
E' questa una sera, come le altre.
Una sera che avvicina il cuore
ai sogni della notte. Domani
le luci non muteranno i ritmi
della quotidianità. E si fa sempre
più dura l'attesa del cambiamento.
.
Sono stalattiti i pensieri e le idee
nelle grotte dello smarrimento.
Nello spazio vasto delle emozioni
già vissute, c'è solo un vagare,
che ancora si nutre di speranze.
Anche questa sera la sinfonia
delle illusioni, scioglierà i turbamenti
della solitudine e delle inimicizie.
Cerco, tra le tante sensazioni
del silenzio e della vacuità, una mano,
la tua mano,per riassaporare
il gusto della vita. Quella vita fuggita
dal nostro amore...
Una sera che avvicina il cuore
ai sogni della notte. Domani
le luci non muteranno i ritmi
della quotidianità. E si fa sempre
più dura l'attesa del cambiamento.
.
Sono stalattiti i pensieri e le idee
nelle grotte dello smarrimento.
Nello spazio vasto delle emozioni
già vissute, c'è solo un vagare,
che ancora si nutre di speranze.
Anche questa sera la sinfonia
delle illusioni, scioglierà i turbamenti
della solitudine e delle inimicizie.
Cerco, tra le tante sensazioni
del silenzio e della vacuità, una mano,
la tua mano,per riassaporare
il gusto della vita. Quella vita fuggita
dal nostro amore...
domenica 8 dicembre 2013
Primarie del PD (Attilio Fiore)
Le primarie del PD, questa sera, sanciranno l'elezione del segretario e del nuovo gruppo dirigente del partito. Matteo Renzi è il candidato che, con molta probabilità, vincerà la competizione elettorale. Quindi sarà alla guida del partito che, "ab origine", ebbe come capi storici personaggi di elevato prestigio politico ed intellettuale, come Gramsci e Togliatti. Nel PD persiste ancora uno zoccolo duro di nostalgici, che non rinnegano la loro fede nei principi del comunismo classico. D'altronde, Cuperlo, uno dei più quotati antagonisti di Renzi, è un assertore delle teorie socialiste, esprimendo avversione ideologica contro le dinamiche economiche liberiste E' - si può dire - un keynesiano che crede nell'intervento pubblico, quale strumento per garantire sicurezza sociale ed eliminare le diseguaglianze economiche prodotte dalle logiche aggressive del mercato finanziario.
Renzi, pertanto, dovrà fare i conti con una realtà composita, in cui aleggia il fantasma del vecchio pci. Sarà difficile per lui, che è un lib-lab, di chiara ispirazione blairiana, convertire l'ala nostalgica del partito alle sue idee. Ma il fatto stesso che il giovane sindaco di Firenze, sarà il nuovo segretario del pd, è segno che è in corso nella sinistra italiana un cambiamento copernicano. Un cambiamento che rottamerà ogni incrostazione che finora ha impedito al nostro Paese di liberarsi di uno statalismo eccessivo, che ha provocato una spesa pubblica parassitaria ed improduttiva, fonte di abusi fiscali e sperperi nell'utilizzo delle risorse erariali. Renzi , con la sua verve ed il suo illuminismo innovativo, può segnare una svolta epocale nell' area progressista della politica italiana. Comunque l'importante è che la sinistra, nel suo insieme, prenda consapevolezza del suo ruolo. E promuova una svolta positiva nel rapporto che l'UE deve sviluppare con i Paesi europei dell'area mediterranea. Ciò per consentire alle popolazioni interessate di uscire dalla crisi ed avviarsi verso una sicura ripresa socio-economica.
Renzi, pertanto, dovrà fare i conti con una realtà composita, in cui aleggia il fantasma del vecchio pci. Sarà difficile per lui, che è un lib-lab, di chiara ispirazione blairiana, convertire l'ala nostalgica del partito alle sue idee. Ma il fatto stesso che il giovane sindaco di Firenze, sarà il nuovo segretario del pd, è segno che è in corso nella sinistra italiana un cambiamento copernicano. Un cambiamento che rottamerà ogni incrostazione che finora ha impedito al nostro Paese di liberarsi di uno statalismo eccessivo, che ha provocato una spesa pubblica parassitaria ed improduttiva, fonte di abusi fiscali e sperperi nell'utilizzo delle risorse erariali. Renzi , con la sua verve ed il suo illuminismo innovativo, può segnare una svolta epocale nell' area progressista della politica italiana. Comunque l'importante è che la sinistra, nel suo insieme, prenda consapevolezza del suo ruolo. E promuova una svolta positiva nel rapporto che l'UE deve sviluppare con i Paesi europei dell'area mediterranea. Ciò per consentire alle popolazioni interessate di uscire dalla crisi ed avviarsi verso una sicura ripresa socio-economica.
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