domenica 9 marzo 2014

L'UE e la crisi recessiva che non trova ancora validi sbocchi! (Attilio Fiore)

Ormai occorre fugare ogni dubbio: la via,per dare una botta decisiva contro la crisi che devasta l'economia, passa attraverso il superamento di questa Europa inutilmente e vacuamente unita. Non bisogna essere degli illuminati economisti, per sostenere che i paesi dell'area mediterranea non possono reggere alle restrizioni imposte dal potere finanziario germanico. Un potere che disdegna ogni azione solidaristica atta a realizzare un giusto equilibrio tra realtà disagiate e realtà opulente.
Il trattato di Maastricht ha sconvolto gli assetti economici originari delle nazioni comunitarie, ponendoli
in una struttura valutaria tutt'altro che unificante. L'Italia ha dovuto pagare, per entrare nell'eurozona, lo scotto di una forte svalutazione rispetto alla lira. Ciò ha comportato una drastica involuzione  delle nostre energie produttive, determinando una flessione molto negativa del pil, con conseguenze esiziali sul fronte dell'occupazione.
Va posto in rilievo, altresì, che,  rispetto alla funesta recessione dell'economia produttiva, si sono verificati fenomeni  collaterali come la delocalizzazione delle imprese e l'abuso delle attività speculative sul mercato dei titoli azionari ed obbligazionari. Insomma è un vero guazzabuglio questa UE! Un'UE che occorre rifondare, partendo dai problemi che scaturiscono  dall'eccessivo interventismo della bundesbank sulle scelte di politica economica.
L'Italia è al collasso, lo è in modo quasi agonico, ormai. Il debito pubblico cresce; non vi sono risorse sufficienti per attuare le riforme strutturali per il concreto avvio della ripresa. Lo stato, sottoposto ai diktat della Commissione europea, cerca, pervicacemente,soluzioni-tampone di natura vessatoria, innalzando a dismisura, attraverso sigle astruse, il livello del prelievo fiscale ai danni dei contribuenti onesti che non evadono.
Intanto il governo Renzi deve fare i conti con una burocrazia pubblica che è molto arroccata sui suoi ricchi privilegi e  sulle sue arretratezze professionali. Arretratezze che molto spesso vanificano, per incompetenze varie, l'utilizzo di risorse finalizzate provenienti dall'UE.
Andare a votare per il rinnovo del parlamento europeo, è un esercizio elettorale  prettamente formale, che non incide sul funzionamento delle istituzioni comunitarie.Il parlamento europeo - infatti - è una sovrastruttura.dai poteri limitati. Chi muove le leve di comando dell'Europa è il colosso tedesco, che tende al pangermanesimo economico del continente.
L'UE,attraverso le competenze parlamentari, in pratica, fa solo mera burocrazia.Essenziali e decisive invece sono le funzioni  della BCE in materia di politica finanziaria.
Sta di fatto che non vi è all'orizzonte nessuna tangibile soluzione per la crisi della nostra economia. L'Italia accusa, da tempo, una grave carenza deficitaria nel mercato dei consumi interni, che ha portato al fallimento il settore terziario.
E' molto difficile per Renzi ubbidire alla Merkel e, in contemporanea, creare i presupposti per mettere in moto l'economia produttiva del Paese.Occorre subito rinegoziare i limiti entro cui le dinamiche congiunturali possono muoversi per consentire la concreta crescita del pil. Oppure si pensi, di concerto gli altri stati mediterranei dell'eurozona, alle fasi di rientro nel vecchio conio, sbaraccando questa inservibile UE.
D'altronde è da rilevare che al prossimo parlamento europeo, l'antieuropeismo sarà molto presente;  e potrà avere una spinta dirompente nei confronti dell'attuale sterile politica, che finora ha impedito all'Europa comunitaria di crescere in modo egualitario e solidale..

1 commento:

Anonimo ha detto...

Un commento condivisibile alla luce di quanto sta succedendo in Italia per effetto dell' entrata in vigore dell'euro E' stata una iattura che ha determinato il crollo dell'economia. L'avere sostituito la lira con l'euro ha comportato un grave indebolimento del potere d'acquisto. Il ceto medio si è impoverito. I consumi diminuiscono. La disoccupazione è dilagante.Le tasse eccessive e squilibrate rovinano famiglie ed imprese. Peggio di così...!! Alberto65