martedì 21 gennaio 2014

Legge elettorale:Renzi va! Ma qualche modifica va fatta! (Attilio Fiore)

Renzi sta scatenando contro di sè, gli attacchi delle minoranze del PD, guidate da Cuperlo e Civati. Si tratta di reazioni minoritarie che segnalano una cultura arcaica, purtroppo ancora persistente, basata, essenzialmente, su questioni di ordine moralistico. Infatti non è andata a genio, alla parte tradizionalista e conservatrice del partito, l'incontro Renzi-Berlusconi di sabato, nella sede del PD, per la legge elettorale e per le riforme istituzionali. Ma andando nel merito delle tematiche concrete, è da rilevare che il pragmatismo blairiano del nuovo segretario del PD, ha introdotto nella politica italiana elementi di velocizzazione assolutamente innovativi. Segno che è già in moto nelle dinamiche del nuovo PD, un attivismo attuativo, insolito per le esasperanti lentezze che hanno finora caratterizzato i farraginosi comportamenti della precedente classe dirigente. .Il sistema elettorale proposto da Renzi, a seguito dell' incontro con F.I,. si fonda essenzialmente su un bipolarismo forte ,capace di garantire la governabilità, eliminando il potere di ricatto dei partiti più piccoli. Inoltre l'accordo prevede l'abolizione del senato(che verrebbe trasformato in Camera delle Autonomie, a costo zero),nonchè la rapida attuazione delle riforme riguardanti l'art.5 della costituzione. Ciò   per la eliminazione di disguidi applicativi e sovrapposizioni di competenze in ordine a materie concorrenti.
Sulla legge elettorale, il testo dell'accordo ipotizza un sistema proporzionale, su calcolo da effettuarsi a livello nazionale. Al riparto dei seggi si potrà accedere con  una soglia di sbarramento del 5% per chi si coalizza, dell'8% per chi è in coalizione e del 12% per le coalizioni.Per le circoscrizioni si passa dalle 27 attuali a circa 120  collegi (un collegio per 500.000 abitanti). In ogni collegio verranno presentate liste bloccate di 4 o 5 candidati. I nominativi dei candidati, per la loro riconoscibilità, saranno stampati sulla scheda elettorale. E' previsto un premio di maggioranza del 18%  a favore della  coalizione o del  partito più votato, che avrà ottenuto almeno il 35% dei voti. Comunque il premio di maggioranza non potrà portare il partito vincente oltre il 55%. Se non si raggiunge la soglia del 35%, scatta il turno di ballottaggio.
Aldilà dei tecnicismi, lo scontro provocato dalla proposta avanzata da Renzi, riguarda il voto di preferenza, che non è previsto.In proposito è da rilevare  che sul porcellum, la polemica più aspra sollevata dall'opinione pubblica si è concentrata, con acuta disapprovazione,sull'anomalia delle liste bloccate. Il Parlamento, quindi, in sede di discussione del testo, deve farsi carico di un emendamento che dia la possibilità all'elettore di esprimere la preferenza sui candidati in lista.Inoltre, per evitare i fenomeni di cristallizzazione e burocratizzazione delle caste partitiche, è necessario introdurre nella legge elettorale, una specifica norma per la incandidabilità dei politici che contano un'anzianità parlamentare pari a due legislature. Il sistema delle rappresentanze elettive deve uscire dalle logiche sclerotiche della inamovibilità!La politica si può fare aldifuori dell'aule parlamentari. Il ricambio giova all'efficienza delle istituzioni democratiche!. .

4 commenti:

Anonimo ha detto...

E' un articolo condivisibile, in cui viene espresso un giudizio molto positivo sulle capacità politiche del segretario del PD, Matteo Renzi .
Sono da condividere anche le modifiche evidenziate nell'articolo stesso sul voto di preferenza e sulla incandidabilità per i politici di lungo corso .

Paolo da S.Vito lo Capo

Anonimo ha detto...

Ora siamo tutti dalla parte di Renzi.
E' solo semplice populismo .

Giovanni

Anonimo ha detto...

A mio avviso è soltanto una dichiarazione dell'ovvio .

Peppe da Trani

Anonimo ha detto...

La sinistra delle mummie e delle cariatidi vede in Renzi, un nemico. Un uomo cioè che si esprime con un linguaggio aperto alla comprensione di tutti.Lo zoccolo duro ex comunista o postcomunista è roba da museo
stalinista. In loro c'è la nostalgia dei gulag. Renzi è il futuro!Ester-Piacenza