giovedì 23 gennaio 2014

Il M5S scenda dall'iperuranio! (Attilio Fiore)

Nello scacchiere politico di questo nostro Paese frustrato dalla recessione e dall'immobilismo, il M5S di Beppe Grillo si sta rivelando un grosso bluff.Prevale, nel movimento in questione, l'istrionismo del suo "guru".Il quale si agita usando un linguaggio spesso scurrile, contro la politica tradizionale; senza però incidere sulle problematiche che determinano il dissesto del sistema . Insomma la spinta riformistica tanto ventilata, nelle esternazioni elettoralistiche, i grillini non l'hanno ancora dimostrata. Dentro la loro protesta non c'è niente in termini innovativi e dirompenti. Il propagandismo velleitario del M5S ( che spazia dai contorti concetti sulla globalizzazione alle teorizzazioni sulle energie alternative) è solo l'imput per  un immaginario fantascientifico, che serve al comico genovese per sceneggiare i suoi show, stentori ed ammalianti. Peraltro, in un periodo di travagliata transizione, come l'attuale, il qualunquismo riesce a catturare l'attenzione delle masse popolari, che, mortificate dal disagio socio-economico, si rifugiano nella grinta comiziale del masaniello di turno. Certamente non è attraverso la comunicazione on line che si costruisce  e si sviluppa un nuovo modo di fare politica. Occorre, invece, immettersi, senza le sofisticazioni della rete mediatica, nella realtà del cambiamento con scelte strategiche, che sappiano cogliere le esigenze di un egualitarismo fondato su un benessere integrato,collettivo e globale. L'utopia carismatica dei movimenti protestatari, che si ispirano alla destrezza oratoria del leader, costituisce  il fumus di un' esperienza politica autoreferenziale, che manca sostanzialmente di una progettualità capace di concretizzarsi in fatti innovativi.
Se il M5S fosse stato più consistente e realista nel suo stesso anticonformismo, avrebbe potuto dare avvio, all'inizio della legislatura, ad una diversa impostazione della dinamica politica, favorendo la nascita di un governo più spregiudicato nell'affrontare le gravi difficoltà della recessione.. Anche adesso, in sede di formulazione della nuova legge elettorale e delle riforme istituzionali, l'atteggiamento rinunciatario del M5S , ha evidenziato una logica pretestuosa. Una logica che serve solo ad alimentare una diversità che non giova al popolo italiano.Il quale ha immediato bisogno di essere amministrato da uno stato moderno ed efficiente.Beppe Grillo, con Casaleggio, non può depauperare il suo cospicuo consenso elettorale, standosene ad urlare dall'alto del minareto!La sua filosofia relazionale è troppo condizionata dai sondaggi mediatici. I suoi comportamenti  assolutistici si consumano nell'astrattezza di una vis polemica molto scenica. Ciò, in una realtà in cui occorre fare presto per superare lo stallo di un esasperante moderatismo governativo,ed avviare una credibile ripresa del sistema produttivo ed occupazionale.L'apartheid su cui il M5S, con masochistico vittimismo, si vuole acquattare, è un elemento limitativo, fortemente caratterizzato dagli umori un pò poujadisti dell'ineffabile Grillo. .
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2 commenti:

Anonimo ha detto...

Puntuale disamina politologica del fenomeno grillino. Complimenti all'autore

Anonimo ha detto...

Continuo a dire che è un Comunista !