sabato 11 gennaio 2014

Così non va. Il Paese affonda nell'incertezza e nel disagio (Attilio Fiore)

Si può chiaramente affermare, senza i sofismi del politichese, che il governo-
Letta ha fallito i suoi obiettivi. La condizione di stallo in cui versa l'economia, riduce il potere d'acquisto delle famiglie e non lascia intravedere spiragli promettenti per una svolta positiva.
Dietro i sorrisetti del presidente del consiglio, c'è un vuoto di iniziative e di prospettive. Il ceto medio, che costituiva l'asse portante della stabilità finanziaria del Paese, è miseramente crollato sotto i colpi di una politica insipiente e confusionaria. Una politica legata al pressapochismo ed alla grettezza di un'austerità squilibrata, che ha ulteriormente danneggiato i meno abbienti. Il fiscalismo piratesco posto in essere per far fronte agli sprechi scellerati della spesa pubblica nazionale e locale, ha prodotto un effetto devastante nel bilancio familiare degli italiani. Tutto questo nella totale insensibilità delle istituzioni politiche. I contribuenti sono vittime di comportamenti vessatori da parte di una  pubblica amministrazione incapace e vorace. La cosiddetta MINI-IMU per l'abitazione principale da pagare a breve, sta ad indicare che il Paese è sottoposto alla fobia sadica di una imposizione tributaria assolutamente disancorata dalla certezza del diritto. Il trattamento che i cittadini subiscono dalle istituzioni pubbliche, in materia fiscale, sa di schizofrenia. Questo bailamme, a fronte di un debito pubblico che va smodatamente dilatandosi. Un debito pubblico che serve, tra l'altro, a fornire finanziamenti a fondo perduto per il mantenimento di apparati partitocratici immensi e pretenziosi, assolutamente distanti dalle istanze di progresso avanzate dagli strati più disagiati della popolazione. Allo stato degli atti, è da constatare che non vi sono varchi  per conseguire risultati capaci di avviare a concreta soluzione i drammatici problemi della recessione.Il PD si dia una strategia di attacco duro contro questo statalismo borbonico e squilibratamente fiscalista. In assenza della nuova legge elettorale, si affidi a Renzi il timone del governo. Nell'attuale scacchiere politico nazionale,egli può rappresentare una risorsa innovativa e dirompente, per dare alla politica italiana un vigoroso e fattivo cambio di passo.Il moderatismo di Letta è del tutto insufficiente per fare uscire il popolo italiano dalle angustie e dalle asfissie di una congiuntura immersa nei guai della decrescita. Le riforme vanno realizzate con l'urgenza che impone la indilazionabile modernizzazione di tutti i settori della pubblica amministrazione.Renzi, pertanto, sia messo all'opera,secondo le modalità più praticabili, per rimuovere ogni incrostazione che ostacola la ripresa ed impedisce lo sviluppo.

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