giovedì 8 maggio 2014

La mia mamma (Attilio Fiore)

Vagare sulle dune di spiagge lontane.
Cercare nel mare, sui riflessi del sole,
una luce diversa, un'immagine vera,
talvolta smarrita.

Nell'abbrivio di un approdo insperato,
si dissolve ogni spazio temporale
e subentrano sobrie, le visioni
di un profondo desiderio,
di un incontro  con  le care vitalità
delle archeologie affettive
radicate nel cuore.
.
Nel parco della memoria,
non c'è il fremito dell'ansia! ..
L'inquietudine, anzi,.stimola
il fruscio  placido del ricordo.
Avvolgente è la magia
di ritornare infante e ritrovarmi
nel guscio del calore materno!

Non mi vergogno a dirlo:
ho tanta  voglia di mamma
per uscire dal ghetto delle afflizioni!
.
La vedo mia madre, bella e buona,
che mi riavvia i riccioli biondi
all'uscita dall'asilo!
E sento il vociare dei bambini
che saltellano festosi nell'atrio della scuola:
è un' emozione generazionale
che ancora mi stringe e m'appassiona.

Quel condurmi a casa,
attaccato alla sua mano,
non l'ho mai dimenticato!
Quella maternità resta forte
nell'anima. Mi rincuora.
Mi protegge dalle oscurità
delle perfide illusioni.

Ai limiti di un'esistenza avanzata,
l'ho sempre vicino, la mia mamma!
Con la forza del suo coraggio,
con i miracoli del suo amore
immenso, provvidenziale!

1 commento:

Anonimo ha detto...

E' un componimento lirico ricco di emozioni evocative. Una forma espressiva toccante e tenera. Laura - Palermo