Paura di vivere senza l'amore
di stare al mondo, senza le calde dolcezze
di un abbraccio che penetra nei sentimenti.
Paura di vivere nel tratto che volge alla fine
ed indebolisce l'energia, la resistenza.
E' solo un sacrario la memoria, nel tempio delle biografie
già vissute, disfatte dal fallimento e dal dolore.
Paura di vivere in questo tempo tardo dell'esistere,
in questo arcipelago di solitudini dove l'eco
dell'allegria lontana si dissolve nella mestizia
del paesaggio ombroso dell'ipocondria.
Ma non è paura, è stanchezza, è la voglia profonda
di lasciare... di smettere.
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