Nelle chiuse del castello fatato
va la fantasia un po' fiacca,
un po' bislacca.
Va molto attenta
alle cose del cuore, ai segreti
lievi e piacenti dell'anima.
Va sulle orbite luminescenti
di desideri incompiuti,
di grandi amori sprecati.
E nel disorientamento del mistero
palpita la fede contro il declino,
contro il chiaroscuro
delle comode monotonie.
E' una pacata follia
sentirsi addosso
gioie inesistenti,
vocazioni friabili, sguardi
di amanti irraggiungibili.
Sulle impennate eccentriche
del pensiero svagato,
c'è il ponte per uscire
dal delirio lusinghiero e caparbio.
Eppure non smette la voglia
di trattenersi
nei giochi dell'incanto.
Così,con le pulsioni del sogno,
le atrofie del dubbio s' accaniscono
contro la forza di andare.
Ma già il castello fatato si sfarina
nell'aurora del giorno nuovo....
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