Città, la mia città:
le voglio bene
Mi ha cresciuto
come una mamma
dandomi i suoi spazi.
i suoi tramonti,
le sue aurore.
E' vetusta ed arcana
nel barocco nascosto
tra i vicoli dei suoi mercati
dalle tinte arabesche.
E' mistica e sacrale
nell'ascetismo ecclesiale
delle navate e delle cupole
che sanno di miracoli
ed indulgenza.
E' regale, austera,
universale.
Nel mistero delle storie
e dei misfatti,
si avverte l'orrore
per il tanto male
e il tanto sangue sparso
Ma la bontà
del sole e del mare
la fanno bella, amabile, sopportabile:
la mia città